POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps
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Sebbene la componente femminile sia stata ampiamente rappresentata nei destinatari<br />
della precedente programmazione, va tuttavia ridotto il divario presente tra uomini e<br />
donne nella formazione continua, e va comunque tenuta alta l’attenzione alle donne<br />
prive di lavoro e che lo cercano, ancora molto numerose nella nostra realtà, come<br />
sottolineato ampiamente nei primi paragrafi.<br />
Va data continuità e consolidamento alla attività svolta per le persone a rischio di<br />
emarginazione sociale, con particolare riferimento alle persone disabili, ma anche ai<br />
gruppi appartenenti alle nuove fasce di urgenza sociale (povertà, immigrazione, precari<br />
con redditi bassi).<br />
Queste scelte e priorità scaturiscono dalla considerazione che, in un periodo di rapido<br />
progresso tecnologico, di cambiamento demografico e di crescita significativa del<br />
settore dei servizi, è naturale che si tenga conto di una maggiore flessibilità delle<br />
imprese e dei lavoratori ma anche di una maggiore sicurezza dei lavoratori, secondo<br />
quanto espresso dalla Commissione Europea sul tema della flessicurezza. La chiave di<br />
volta per la conciliazione degli aspetti legati alla flessibilità e alla sicurezza dei<br />
lavoratori rimane un nodo cruciale che deve essere affrontato e, possibilmente sciolto,<br />
nell’attuale programmazione.<br />
Infatti, nuove forme di contratti atipici e di contratti standard flessibili (come, ad<br />
esempio, i contratti a tempo parziale, i contratti a tempo determinato, i contratti<br />
temporanei tramite agenzie interinali, i contratti ricorrenti proposti a lavoratori<br />
autonomi, i contratti a progetto), alcuni dei quali sono per loro natura precari,<br />
costituiscono oggi una parte sempre maggiore del mercato regionale, nazionale ed<br />
europeo del lavoro. Tali forme di rapporto contrattuali, se integrate dalle necessarie<br />
garanzie di sicurezza per i lavoratori, possono contribuire ad assicurare alle imprese<br />
l'adattabilità necessaria nel nuovo contesto internazionale e, nello stesso tempo, a<br />
rispondere a specifiche esigenze dei lavoratori per un equilibrio diverso fra vita privata<br />
e familiare e formazione professionale.<br />
Rimane assodato che l'occupazione a tempo parziale è prevalentemente una<br />
caratteristica dell'occupazione femminile, in quanto rappresenta spesso una strategia di<br />
compromesso che le donne mettono in atto a causa della mancanza di strutture<br />
accessibili e a buon mercato per l'assistenza ai bambini e alle persone non<br />
autosufficienti. La programmazione attuale deve tenere in debito conto che i tentativi di<br />
promozione dell'uguaglianza di genere non hanno finora raggiunto gli obiettivi preposti<br />
e che il divario retributivo tra uomini e donne e l'assenza di disposizioni per la<br />
conciliazione della vita familiare e professionale e di servizi di assistenza all'infanzia<br />
restano problemi chiave per le lavoratrici e i lavoratori della regione.<br />
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