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POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps

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Anche il numero degli iscritti ai master di I e II livello mostra una partecipazione<br />

femminile più forte di quella maschile, anche se pone in luce un calo del vantaggio<br />

femminile in percentuale tra il I e il II livello in ambito regionale.<br />

Tab. 7 Iscritti ai master di primo e secondo livello. Italia e Emilia-Romagna a.a. 2005-06.<br />

Master<br />

Suddivisioni<br />

Territoriali M<br />

v.a.<br />

F Tot<br />

%<br />

M F Tot<br />

I livello<br />

Emilia-Romagna<br />

Italia<br />

684<br />

5491<br />

1509<br />

10592<br />

2193<br />

16083<br />

31,2<br />

34,1<br />

68,8<br />

65,9<br />

100<br />

100<br />

II livello<br />

Emilia-Romagna<br />

Italia<br />

320<br />

6777<br />

382<br />

14401<br />

702<br />

21178<br />

45,6<br />

32<br />

54,4<br />

68<br />

100<br />

100<br />

Fonte: Elaborazioni Cras su dati ufficio statistico MIUR<br />

Nonostante tale calo, il numero delle iscritte ai master anche di II livello resta superiore<br />

a quello dei maschi, dato confermato nell’ambito delle scuole di specializzazione, dove<br />

si registra una partecipazione delle donne superiore a quella degli uomini di quasi 40<br />

punti in percentuale, sia tra gli iscritti che tra gli specializzati.<br />

Tab. 8 Immatricolati, iscritti e specializzati a corsi post laurea (scuole di specializzazione) degli<br />

Atenei della regione Emilia-Romagna e in Italia suddivisi per sesso nel 2005.<br />

Immatricolati Iscritti Specializzati (*)<br />

ATENEO<br />

M F Tot M F Tot M F Tot<br />

Emilia-Romagna 32,6 67,4 100 35,4 64,6 100 31,8 68,2 100<br />

Italia 30,6 69,4 100 33,5 66,5 100 30,3 69,7 100<br />

Fonte: Elaborazioni Cras su dati ufficio statistico MIUR<br />

Se è vero dunque che le donne rappresentano la maggioranza dei nuovi laureati e<br />

specializzati di terzo livello in Emilia-Romagna (considerazione valida anche a livello<br />

nazionale ed europeo), è vero pure che per quanto riguarda la partecipazione educativa<br />

si riscontra una concentrazione prevalente delle donne in pochi campi di studio,<br />

soprattutto di stampo umanistico.<br />

In Italia la percentuale dei laureati in discipline scientifiche e tecnologiche è più bassa<br />

rispetto alla media europea, anche se, dopo il forte calo registratosi nella seconda metà<br />

degli anni Novanta, le immatricolazioni nel settore scientifico e tecnologico hanno<br />

ripreso a crescere dal biennio <strong>2000</strong>/01.<br />

I laureati in Italia nel 2005 nel settore scientifico (corsi di laurea pre e post riforma in<br />

Chimica, Chimica industriale, Fisica, Matematica) sono stati 4.593; i laureati nel settore<br />

tecnologico (corsi di laurea pre e post riforma in Ingegneria, Architettura e<br />

Pianificazione territoriale ed urbanistica) sono stati invece 51.330. I primi hanno<br />

rappresentato l’1,5% del totale dei laureati, i secondi il 17,1%.<br />

La percentuale delle laureate in discipline scientifiche e tecnologiche è<br />

complessivamente inferiore a quella dei laureati, anche se questo dato è superiore a<br />

quello di molti altri paesi europei. Inoltre, la quota di donne che scelgono gli studi<br />

scientifici è in aumento e ciò contribuisce a ridurre il gap esistente tra i due sessi in<br />

questo campo.<br />

Scendendo dal livello nazionale a quello territoriale si nota come la propensione a<br />

intraprendere gli studi scientifici non sia diffusa in maniera omogenea nelle regioni<br />

italiane.<br />

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