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POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps

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lettura, tutti e quattro gli indicatori sono stati misurati in relazione ai valori dell’Italia<br />

(=100). L’incremento del tasso di dipendenza strutturale appare simile per le ripartizioni<br />

considerate, un discorso diverso va fatto invece per gli altri tre indicatori nei quali<br />

l’Emilia Romagna mostra valori ben più alti della media italiana e del Nord Est: si<br />

invecchia di più, nonostante incrementi maggiori della popolazione residente e degli<br />

stranieri residenti.<br />

Il tasso di occupazione della popolazione regionale oltre i 55 anni è cresciuto<br />

costantemente in Emilia Romagna, passando dal 28,6% del 1995 al 38% del <strong>2006</strong> (il<br />

dato più alto in Italia dopo la Basilicata). Permangono, tuttavia, differenze notevoli tra<br />

maschi e femmine. Il tasso maschile è passato dal 42,0% del 1995 al 47,9% del <strong>2006</strong>,<br />

mentre per le femmine il tasso, pur registrando un progresso notevole, spostandosi dal<br />

16,1% al 28,7% del <strong>2006</strong>, rimane assai più basso del tasso maschile.<br />

Secondo i dati ISTAT, rilevazione continua delle forze di lavoro aggiornati al <strong>2006</strong><br />

(media), il tasso di occupazione maschile oltre i 55 anni 5 raggiunge il 22,6% contro il<br />

9,7% femminile. Le province nelle quali il tasso di occupazione femminile (oltre i 55<br />

anni) risulta più elevato sono Parma, Modena e Rimini (dove probabilmente pesa<br />

maggiormente il carattere stagionale di alcune posizioni lavorative). Al contrario,<br />

Ferrara e Piacenza presentano dei valori molto lontani dalla media regionale e dalle altre<br />

province.<br />

Per quanto riguarda le opportunità formative rivolte alla popolazione in età lavorativa,<br />

occorre segnalare come il dato sull’apprendimento permanente nella regione nel 2005<br />

fosse fermo al 5,7% di partecipanti a corsi di formazione tra i 25 e i 64 anni. Il dato<br />

delle donne, negli ultimi 2 anni, risulta di due punti superiore a quello maschile.<br />

Tabella 24. Popolazione tra 25 e 64 anni che partecipa a corsi di apprendimento permanente dal<br />

<strong>2000</strong> al <strong>2006</strong>.<br />

<strong>2000</strong> 2001 2002 2003 2004 2005 <strong>2006</strong><br />

Totale 6,9 5,2 5,5 5,7 6,7 5,7 7,2<br />

maschile 6,8 4,7 5,3 5,2 5,8 4,8 6,2<br />

femminile 7,0 5,7 5,8 6,2 7,5 6,7 8,3<br />

Fonte: Indicatori strutturali Istat<br />

Il numero di adulti occupati che partecipa ad attività formative presenta una dinamica<br />

altalenante, passando in Emilia Romagna dal 4,3% della popolazione nel 1995 al 6,9%<br />

nel <strong>2000</strong>, per poi scendere nuovamente e toccare il 5,7% nel 2005 e, infine, per risalire<br />

nel <strong>2006</strong> con un buon 7,2%. I tassi dell’Italia sono invece cresciuti stabilmente fino a<br />

raggiungere il 5,6%, un valore molto vicino all’Emilia Romagna.<br />

Il Nord Est mostra i tassi più alti (7,1% nel <strong>2000</strong>, 6,3% nel 2005 e 7,5% nel <strong>2006</strong>). Le<br />

femmine partecipano più frequentemente alle attività formative rispetto ai maschi, tant’è<br />

che la distanza tra i due gruppi raggiunge anche i 2 punti percentuali (soprattutto per<br />

l’Emilia Romagna e il Nord Est).<br />

5 Si intende il tasso di occupazione totale oltre i 55 anni e non quello compreso nella classe di età 55-64<br />

anni.<br />

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