POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps
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formazione superiore per i giovani (460), mentre lo svantaggio (31) e l’orientamento<br />
(52) hanno rivestito in questo quadro un ruolo secondario. Gli atipici sono stati coinvolti<br />
in 257 progetti, mentre gli over 45 in 49 interventi. L’asse A, misura 2, ha finanziato il<br />
maggior numero di progetti nel triennio ed è l’unico che ha interessato tutte le categorie<br />
coinvolte nell’indagine, poiché rappresenta il canale privilegiato per la sperimentazione<br />
e l’implementazione di interventi finalizzati all’inserimento lavorativo. Gli assi rivolti<br />
alla formazione e all’aggiornamento delle competenze (C3 e D1) sono altrettanto ben<br />
rappresentati, così come l’asse E1 con un orientamento mirato alle politiche di genere.<br />
La percentuale maggiore dei finanziamenti ha riguardato i giovani inseriti in formazione<br />
superiore (35,8%) a seguire i giovani nei percorsi di inserimento lavorativo (25,1%) e i<br />
giovani in obbligo (19,1%), mentre agli atipici è corrisposto il 13% circa dei<br />
finanziamenti.<br />
Nel triennio sono stati coinvolti quasi 21mila destinatari in tutta la regione. Il gruppo<br />
più numeroso è rappresentato dagli atipici, dai precari e da coloro che soffrono rapporti<br />
di lavoro poco stabili, seguono coloro che sono stati interessati a percorsi di formazione<br />
superiore, e di inserimento lavorativo. Uno sguardo alle classi di età mostra come siano<br />
stati coinvolti in maggior numero i destinatari dai 15 ai 19 anni (6005 persone in<br />
percorsi relativi all’obbligo scolastico, l’orientamento e l’inserimento lavorativo),<br />
seguiti da 3204 allievi della classe “centrale” da 35 a 44 anni (soprattutto per gli atipici)<br />
e da 2663 destinatari della classe 20-24 anni (in percorsi di formazione superiore).<br />
La suddivisione di genere appare perfettamente equa: le donne rappresentano il 50% dei<br />
destinatari raggiunti dai progetti, con punte massime pari al 57% nei percorsi di<br />
formazione superiore e minime del 31% nei progetti rivolti a giovani svantaggiati. Le<br />
fasce di età più rappresentata dalle donne sono quelle giovanili e centrali (da 20 a 49<br />
anni).<br />
I destinatari raggiunti possiedono generalmente titoli di studio di livello basso: nessun<br />
titolo, licenza elementare o licenza media); in seconda battuta rientrano coloro che<br />
hanno conseguito almeno una qualifica professionale o un diploma di scuola media<br />
superiore, mentre coloro che sono in possesso di un titolo alto (IFTS, laurea o titolo post<br />
laurea) rappresentano soltanto il 15% dei destinatari.<br />
In generale, appaiono particolarmente bassi i titoli conseguiti da coloro che hanno<br />
partecipato a percorsi di inserimento lavorativo, e per l’obbligo scolastico o<br />
l’orientamento; viceversa per i percorsi di formazione superiore si richiedono titoli di<br />
accesso naturalmente più elevati. La componente femminile del campione di<br />
partecipanti analizzato possiede generalmente titoli di studio più elevati dei maschi,<br />
soprattutto in alcune categorie quali i giovani svantaggiati, e i giovani in obbligo<br />
formativo o in inserimento lavorativo.<br />
In conclusione per questi gruppi, sono emerse alcune tematiche di indubbio rilievo e che<br />
attengono almeno a quattro fattori: (a) i tassi di occupazione e disoccupazione; (b) le<br />
condizioni di precariato e di instabilità lavorativa; (c) i redditi percepiti; (d) la necessità<br />
di adeguare le competenze alle esigenze del mercato e delle imprese.<br />
Occorre sottolineare come per il numero dei progetti approvati e la tipologia di azioni<br />
sperimentate (soprattutto formative), la programmazione regionale ha risposto alle<br />
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