POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps
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primario di promuovere e qualificare il lavoro, perché vengano garantite condizioni<br />
lavorative stabili per tutti, anche per coloro i quali si trovano in condizioni di svantaggio<br />
sociale o individuale. La risponde alla domanda di integrazione tra sistemi della<br />
Comunità Europea e all’esigenza di costruire percorsi educativi unitari poiché propone<br />
di concedere assegni formativi individuali per la frequenza di attività formative e di<br />
sostenere il lavoratore attraverso la costruzione di un bilancio di competenze. La finalità<br />
dell’approccio è di ridurre la precarietà, facendo della flessibilità una leva dello<br />
sviluppo e dell’innovazione, fondata sull’accrescimento e la definizione delle<br />
competenze professionali individuali.<br />
Sempre nell’ambito della lotta al precariato, la legge prevede inoltre degli incentivi per<br />
le imprese volti a favorire la trasformazione di rapporti di lavoro a forte rischio di<br />
precarizzazione in rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato.<br />
Per quanto concerne i servizi per il lavoro, la legge punta a garantire un’effettiva<br />
disponibilità di servizi idonei, mirando alla realizzazione di un sistema collaborativo tra<br />
i soggetti pubblici e privati, tra servizi erogati dalle Province e i servizi privati, che<br />
devono essere accreditati secondo i dettami di legge e selezionati mediante procedure ad<br />
evidenza pubblica. Per quanto concerne poi i servizi di intermediazione, di ricerca e<br />
supporto del personale e di supporto alla ricollocazione, la legge regionale riconduce e<br />
limita a specifici tipi di utenza l’operatività dei soggetti autorizzati dalla Regione,<br />
prendendo in questo modo un indirizzo differente rispetto a quello nazionale secondo il<br />
quale si tendono a legittimare tutti i soggetti che, anche informalmente, incrociano<br />
domanda e offerta di lavoro.<br />
Nella parte finale, infine, la legge si prefigge di favorire l’assunzione della<br />
responsabilità sociale delle imprese andando a stabilire incentivi e agevolazioni che<br />
favoriscano l’adozione di codici di condotta e di bilanci sociali ed ambientali, nonché di<br />
marchi di qualità sociale ed ambientale da parte delle imprese, di enti ed organizzazioni.<br />
In sintesi, la legge si colloca in una posizione coerente con le altre politiche per la<br />
formazione e il lavoro perché investe sulle competenze individuali per l’innovazione e<br />
la crescita dell’economia regionale. Le politiche attive del lavoro e il focus sulle<br />
competenze, sulla formazione d’eccellenza e sulla ricerca e sviluppo diventano il<br />
motore per la crescita della produttività e dell’economica territoriale. Ciò si colloca in<br />
stretta sintonia con gli obiettivi di Lisbona e con la strategia europea per l’occupazione.<br />
La Regione Emilia Romagna ha individuato alcune priorità di azione con il nuovo<br />
Programma Operativo Regionale per l’attuazione del programma di competitività e<br />
occupazione attraverso il Fondo Sociale Europeo e che possono essere sinteticamente<br />
declinate nella formazione continua dei lavoratori con più di 45 anni e con bassa<br />
qualificazione, il sostegno al lavoro femminile, l’attuazione di politiche di lavoro attive<br />
e preventive, con priorità agli immigrati, all’invecchiamento attivo, al lavoro autonomo,<br />
la creazione di reti tra università, centri di ricerca, mondo produttivo e istituzionale.<br />
La strategia regionale contempla due ambiti, che hanno costituito la base di riferimento<br />
per elaborare le priorità degli Assi della programmazione 2007/2013: - il primo è<br />
qualificare l’obiettivo della società della conoscenza, rafforzando il livello quantitativo<br />
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