POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps
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Tab. 10 Iscritti ai dottorati di ricerca in Italia per indirizzo di studio e per genere. Anno 2005-<strong>2006</strong><br />
Indirizzo di studi<br />
M<br />
v.a.<br />
F Tot M<br />
%<br />
F Tot<br />
Letterario/umanistico 2570 3875 6445 6,8 10,3 17,2<br />
Giuridico 1525 1546 3071 4,1 4,1 8,2<br />
Economico e scienze<br />
sociali<br />
1759 1795 3554 4,7 4,8<br />
9,5<br />
Medico 2181 3743 5924 5,8 10,0 15,8<br />
Scientifico 4259 4500 8759 11,3 12,0 23,3<br />
Ingegneria 4564 2518 7082 12,2 6,7 18,9<br />
Agraria 1062 1295 2357 2,8 3,4 6,3<br />
Altri 150 208 358 0,4 0,6 1,0<br />
Tot. Complessivo 18070 19480 37550 48,1 51,9 100,0<br />
Fonte: Elaborazioni Cras su dati ufficio statistico MIUR<br />
Si. conferma come la percentuale delle donne in discipline scientifiche e tecnologiche<br />
sia complessivamente inferiore a quella degli uomini, anche se vi è un generale<br />
avvicinamento tra i due sessi per quanto riguarda la distribuzione degli indirizzi.<br />
In generale, si nota come ai livelli più alti dell’istruzione il numero delle donne resti<br />
superiore a quello degli uomini, registrando tuttavia una riduzione dello scarto totale: le<br />
laureate donne erano nel 2005 il 58% del totale, le iscritte ai dottorati di ricerca nello<br />
stesso anno erano il 52,3% del totale. Al livello più elevato del percorso formativo (ma<br />
anche di primo inserimento nel lavoro) si assiste dunque all’inversione della prevalenza<br />
femminile che, invece, caratterizza tutta la scolarizzazione.<br />
Un altro aspetto importante riguardo alla formazione del capitale umano per la ricerca e<br />
l’innovazione, è la partecipazione alla formazione permanente. Infatti, una delle<br />
caratteristiche fondamentali di un’economia basata sulla conoscenza è il continuo<br />
sviluppo tecnico e l’innovazione e pertanto gli individui necessitano di percorsi di<br />
apprendimento e aggiornamento continuo, in una logica di “learning to learn”. Il<br />
rafforzamento del capitale umano e del capitale sociale si raggiunge infatti attraverso<br />
l’aumento degli investimenti nella formazione permanente dei lavoratori e la creazione<br />
di strutture volte all’interscambio delle conoscenze 17 , in quanto il potenziale innovativo<br />
di un territorio è dato dalla diffusione e dal radicamento di specifiche skills, in<br />
particolare nel campo della scienza, delle ICT e della tecnologia.<br />
In Emilia-Romagna, come si è visto nell’analisi del contesto, i livelli di formazione<br />
permanente sono buoni, in particolare rispetto alla media italiana. I dati riportati sotto<br />
vanno a confermare questo elemento, mettendo in luce come il vantaggio si registri in<br />
particolare per le donne, le quali partecipano all’apprendimento permanente di più di<br />
due punti in percentuale rispetto agli uomini.<br />
17 R. Cappellini, Le reti di conoscenza e innovazione e il knowledge management territoriale<br />
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