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POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps

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⇒ il rafforzamento delle attività di controllo, formazione ed incentivazione<br />

finalizzate a migliorare le condizioni di lavoro sul versante dell’autonomia, della<br />

conciliabilità e della sicurezza;<br />

⇒ il potenziamento delle azioni di contrasto al lavoro irregolare, in ogni sua<br />

accezione, attraverso le attività di controllo e repressione, ma anche di<br />

accompagnamento ed incentivazione dei percorsi di regolarizzazione.<br />

Il tema dell’investimento sulle risorse umane si traduce, nel PON, nell’individuazione di<br />

un percorso, condiviso con le Regioni e le parti sociali, che mira a definire una cornice<br />

nazionale quale riferimento per la più specifica definizione e attuazione nei territori<br />

regionali.Punto nodale tra le azioni di sistema individuate è la costruzione di un sistema<br />

nazionale di standard professionali, standard di riconoscimento e certificazione delle<br />

competenze e standard formativi per l’attuazione di politiche di lifelong learning.<br />

L’azione si concretizza attraverso la definizione delle figure professionali e dei relativi<br />

standard tramite gruppi di esperti per ciascun settore individuato. Ad esso si collegano<br />

le attività di supporto alla cabina di regia per l’analisi dei fabbisogni e le attività<br />

finalizzate al rafforzamento della capacità di previsione/anticipazione positiva della<br />

dinamica dei fabbisogni professionali delle imprese.<br />

Anche il tema dell’accreditamento, sul quale molto si è investito nella passata<br />

programmazione, richiederà uno sforzo ulteriore per completare il sistema, garantendo<br />

un’evoluzione verso sistemi di seconda generazione, che individuino un set di indicatori<br />

qualitativi orientati al controllo e allo sviluppo della qualità dei servizi e ridefinendo un<br />

sistema nazionale di standard minimi.<br />

Il programma è dunque strutturato in 5 priorità di intervento e relativi assi: (a)<br />

adattabilità; (b) occupabilità; (c) capitale umano; (d) transnazionalità; (e) assistenza<br />

tecnica. Esso prevede alcune misure che è utile richiamare brevemente nell’economia<br />

del discorso affrontato in questa sede:<br />

⇒ Promuovere politiche di accompagnamento alla mobilità lavorativa e<br />

professionale e supportare i processi di riforma;<br />

⇒ Migliorare l’efficienza, l’efficacia, l’inclusività delle istituzioni del mercato del<br />

lavoro;<br />

⇒ Potenziare i sistemi di osservazione e valutazione delle politiche nazionali per<br />

l’occupabilità;<br />

⇒ Costruire strumenti condivisi per migliorare la qualità dell’offerta di istruzione e<br />

formazione e i risultati dell’apprendimento, agevolare il riconoscimento delle<br />

competenze acquisite; supportare l’attuazione a livello regionale.<br />

1.2.3 Lo scenario regionale<br />

In Emilia Romagna le problematiche del mercato del lavoro sono legate a un contesto<br />

economico dinamico e con notevole capacità di assorbimento di risorse, che ha richiesto<br />

forme di incoraggiamento rivolte alle imprese verso l’assunzione di nuovi occupati o al<br />

lavoro in proprio Si è trattato prevalentemente di interventi di spinta nei confronti<br />

dell’offerta, il cui grado di qualificazione e rispondenza a fabbisogni specifici è<br />

divenuto il reale nodo da sciogliere da parte delle politiche attive del lavoro.<br />

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