POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps
POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps
POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
CRAS Integrazione dei sistemi e Politiche di genere – Regione Emilia-Romagna<br />
A questo scopo va incoraggiata l’iniziativa delle cooperative sociali, che costituiscono il<br />
soggetto ideale per fornire l’assistenza specifica e il mix di servizi mirato per le diverse<br />
situazioni locali, inoltre può essere rafforzata anche l’iniziativa dei consorzi di impresa.<br />
E’ inoltre necessario che le forze economiche e produttive che assumono lavoratori<br />
stranieri si impegnino assieme alle parti sociali e alle istituzioni locali per la<br />
realizzazione di interventi abitativi strettamente connessi alla formazione e<br />
all’inserimento lavorativo, come d’altronde è previsto dal protocollo di intesa del<br />
18/12/2001 nell’ambito di una fruttuosa cooperazione tra pubblico-privato.<br />
La tabella riportata sopra fornisce uno spaccato interessante delle risorse economiche<br />
delle politiche “ordinarie” destinate alle Regioni e Province Autonome per<br />
l’immigrazione.<br />
Si nota la riduzione drastica dei finanziamenti dal 2004 al 2005. Il dimezzamento del<br />
Fondo nazionale per le politiche sociali si è infatti verificato: nonostante ripetuti<br />
interventi delle regioni abbiano fatto notare al Governo che l’intenzione di decurtare il<br />
Fondo avrebbe avuto ripercussioni immediate su tutti i progetti, lo stanziamento per il<br />
2005 è stato di 518milioni, a fronte del miliardo stanziato nel 2004.<br />
La quota dei finanziamenti per ciascuna regione e provincia autonoma è rimasta<br />
invariata dal 2004 al <strong>2006</strong>, si va dal 14,1% della Lombardia al 10% della Campania, al<br />
9,2% della Sicilia. L’Emilia Romagna riceve il 7,1% dei fondi. Trattandosi di un fondo<br />
per le politiche sociali, che finanzia progetti che non intervengono soltanto nella sfera<br />
dell’immigrazione, è assai complessi isolare quanto del fondo venga in realtà attribuito<br />
a interventi per gli stranieri. E’ possibile tuttavia tentare una riflessione sul risorse<br />
potenziali che possono essere spese per l’immigrazione. Ebbene, considerando l’anno<br />
2005, il Molise è la regione che potrebbe spendere di più per ciascun straniero presente<br />
sul proprio territorio, seguita dalla Basilicata e dalla Sardegna. Agli ultimi posti<br />
troviamo la Lombardia, l’Emilia Romagna e il Veneto. Si nota comunque il salto di<br />
spesa dal 2003 al 2005, che è diminuita mediamente di 350/400 euro pro-capite, con<br />
punte in alcune regioni di <strong>2000</strong> euro (Molise e Basilicata).<br />
4.4 Le realizzazioni del PO <strong>FSE</strong> Ob. 3 Emilia Romagna (anni 2004 – <strong>2006</strong>) in<br />
materia di immigrazione<br />
Da una stagione di forte sperimentazione formativa e di grande effervescenza<br />
normativa, si è finalmente giunti in Italia ad avere un quadro maggiormente articolato<br />
del sistema formativo in un’ottica integrata; il Patto sociale del 1998 ha il merito di aver<br />
messo sul tappeto tutti i nodi da sciogliere, non solo a livello di definizione normativa:<br />
vi è l’impegno delle forze politiche e sociali a dare corpo concreto a quanto previsto in<br />
sede legislativa, attraverso la definizione di un sistema di regole che possano governare<br />
il sistema di istruzione e formazione in raccordo con il mondo del lavoro ed in una<br />
prospettiva di lifelong learning. E’ infatti diffusa la consapevolezza della necessità di un<br />
intreccio tra i diversi mondi, al fine di migliorare le condizioni di accesso dei giovani al<br />
mercato del lavoro e la loro capacità di adattarsi al cambiamento richiesto<br />
dall’evoluzione tecnologica.<br />
226