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POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps

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l'incontro domanda e offerta. Inoltre, sono stati introdotti nuovi tipi di contratti atipici e<br />

sono stati rivisti alcuni già esistenti, come l'apprendistato e il contratto di formazione e<br />

lavoro.<br />

A questo scopo si è accelerato il processo di attuazione della legge Biagi. La legge,<br />

intervenendo da un lato sul mercato, dall’altro sulle tipologie contrattuali ha assicurato<br />

una maggiore trasparenza nei meccanismi di incontro tra domanda e offerta e,<br />

ugualmente, garantendo alle imprese maggiori opportunità nei meccanismi di<br />

competizione internazionale.<br />

L’introduzione di maggiori flessibilità ha tuttavia indotto fenomeni di segmentazione<br />

del mercato del lavoro. Come è stato infatti sottolineato nel paragrafo statistico, i dati<br />

indicano un aumento della quota dei contratti a termine, effetto questo di un utilizzo di<br />

questa tipologia contrattuale sia in una situazione di incertezza economica, sia nelle<br />

situazioni di ripresa economica per abbattere il costo del lavoro. A ciò si aggiunge<br />

comunque, uno sforzo profuso negli ultimi anni nella direzione di favorire il riordino<br />

del sistema di sostegni al reddito (ammortizzatori sociali).<br />

Il riordino del sistema degli ammortizzatori sociali, in coerenza con quanto promosso<br />

dalle politiche attive del lavoro, si fonda sul principio che, pure garantendo una serie di<br />

strumenti di sostegno al reddito, si scoraggia ogni atteggiamento di tipo passivo, ogni<br />

pratica che tende a favorire una uscita prematura dal mercato del lavoro, ogni abitudine<br />

ad usare in maniera ripetuta di questo sostegno reddituale.<br />

Al contrario, le azioni di sostegno all’erogazione monetaria si fondano su rigidi criteri<br />

di accesso, su solide azioni di formazione e addestramento, sull’incentivazione di<br />

atteggiamenti attivi o pro-attivi. Il ruolo dunque delle Regioni e delle parti sociali nella<br />

definizione dei programmi formativi e di ricollocamento dei lavoratori rimane pertanto<br />

essenziale.<br />

Come indicato dal Piano Nazionale di Riforma <strong>2006</strong>-2008, in Italia si è dato il via<br />

all’integrazione e il riordino dei diversi sistemi informativi, centrali e locali (Borsa<br />

Lavoro), per agevolare l’incontro fra domanda e offerta di lavoro, attraverso un sistema<br />

di monitoraggio dei principali indicatori del mercato del lavoro.<br />

Il miglioramento della qualità dell’istruzione e della formazione, insieme alla garanzia<br />

di un elevato grado di coesione sociale, rimangono al centro delle politiche educative e<br />

occupazionali dell’Italia. In materia di formazione professionale, l’operatività dei fondi<br />

interprofessionali ha favorito la diffusione dell’apprendimento permanente: nel 2005,<br />

primo anno di operatività dei fondi, sono stati raggiunti circa 240 mila lavoratori per<br />

8.500 imprese. Anche la diffusione della formazione a domanda individuale attraverso<br />

l’utilizzo del voucher formativo ha contribuito ad accrescere la partecipazione degli<br />

adulti alle attività formative - uno dei più rilevanti fattori di criticità in Italia, anche<br />

rispetto ai target europei.<br />

Nel sistema dell’istruzione l’offerta formativa per gli adulti registra un aumento<br />

costante seppure lento. Centri territoriali permanenti e istituti di istruzione secondaria<br />

superiore, sedi dei corsi serali, hanno attivato corsi destinati a utenti adulti.<br />

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