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POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps

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CRAS Integrazione dei sistemi e Politiche di genere – Regione Emilia-Romagna<br />

I progetti previsti nei Programmi in ambito distrettuale sono risultati 93 (nel 2005 erano<br />

113), dei quali 5 risultano totalmente nuovi rispetto alla precedente programmazione, e<br />

88 risultano invece in continuità ad interventi realizzati negli anni scorsi.<br />

Dall’analisi degli interventi finanziati emerge in primo luogo che oltre il 34% delle<br />

risorse si è concentrato nel campo delle attività in ambito scolastico, riconducibili al<br />

sostegno all’apprendimento della lingua italiana, agli interventi volti a fornire strumenti<br />

interculturali, ed alle<br />

attività di socializzazione nel tempo libero (extra-scolastiche) svolte a favore di minori<br />

stranieri e delle loro famiglie.<br />

Il dato, che nel 2005 si attestava al 29%, conferma un bisogno crescente di<br />

potenziamento delle politiche attive di accoglienza e integrazione in ambito scolastico,<br />

ritenute evidentemente fondamentali per quanto attiene le politiche di integrazione a<br />

livello locale.<br />

Si tratta sostanzialmente di interventi concordati dai Comuni con le Istituzioni<br />

scolastiche, capaci di<br />

coinvolgere professionalità e risorse associative del territorio (insegnanti, mediatori<br />

interculturali, associazioni di cittadini stranieri, gruppi di genitori, ecc..).<br />

Accanto all’ambito scolastico, la programmazione si è concentrata essenzialmente su tre<br />

macroaree di attività:<br />

⇒ la realizzazione e il consolidamento di centri specializzati ed informativi per<br />

cittadini stranieri (15,3% delle risorse), a conferma di un costante fabbisogno<br />

informativo su tutto il territorio regionale, che i Comuni organizzano<br />

prevalentemente su base distrettuale individuando una sede centrale e alcuni<br />

sportelli decentrati nei singoli Comuni aperti alcune giornate della settimana.<br />

⇒ il sostegno ad interventi per facilitare l’accesso ai servizi (10,6% delle risorse),<br />

riconducibili a percorsi formativi per gli operatori, all’utilizzo di mediatori per<br />

ripensare l’organizzazione dei servizi o come veicoli di conoscenza per i<br />

migranti rispetto alla attuale configurazione dei servizi, ad attività di consulenza<br />

per gli enti locali, alla realizzazione di guide e opuscoli multilingue.<br />

⇒ la realizzazione di attività specifiche di mediazione interculturale (10,3% delle<br />

risorse) che appaiono acquisire spazio e centralità nelle politiche di integrazione:<br />

sono quasi il 50% (58 su 135) le progettazioni che prevedono l’utilizzo di<br />

mediatori interculturali, con una previsione quantitativa di circa 242 opportunità<br />

occupazionali.<br />

Accanto alla programmazione di ambito distrettuale che ha ripartito risorse finalizzate a<br />

ciascuna delle 39 Zone sociali, il Programma attuativo <strong>2006</strong> ha confermato<br />

l’introduzione di un Piano di programmazione provinciale, dotato di risorse inferiori<br />

rispetto al programma distrettuale, per alcune specifiche aree tematiche.<br />

Le aree tematiche su cui sono state chiamate le Amministrazioni a progettare interventi<br />

erano sostanzialmente le seguenti:<br />

⇒ consolidamento e implementazione della funzione di osservazione e<br />

monitoraggio della immigrazione straniera a livello provinciale, in collegamento<br />

con analoga funzione a livello regionale così come prevista dal dall’art. 3 della<br />

L.R. 5/04;<br />

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