POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps
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2.4. L’Imprenditorialità in Emilia - Romagna<br />
2.4.1. Il quadro di riferimento<br />
La capacità di riconoscere le opportunità economiche per trarne un profitto costituisce<br />
un tratto essenziale dell’imprenditorialità. In generale il successo di un’iniziativa<br />
imprenditoriale passa attraverso due fasi, l’una creativa e l’altra innovativa, che,<br />
unitamente a una gestione aziendale efficiente, contribuiscono allo sviluppo non solo<br />
dell’impresa ma anche del sistema economico e dell’ambiente tecnologico in cui essa<br />
opera; tuttavia, poiché le tematiche del consolidamento e dello sviluppo aziendali<br />
rientrano negli ambiti più vasti della formazione continua/permanente e della ricerca<br />
tecnologica, si considereranno le sole attività finalizzate al sostegno della natalità<br />
imprenditoriale.<br />
Nell’ambito della Strategia Europea per l’Occupazione (SEO) le politiche di sostegno<br />
all’imprenditorialità rappresentano una delle linee d’azione determinanti per il<br />
progresso sociale ed economico dei Paesi membri; i singoli orientamenti comunitari<br />
hanno rivolto un chiaro invito a creare nuove imprese attraverso la diffusione dello<br />
spirito imprenditoriale, la promozione dell’insegnamento delle discipline utili<br />
all’intrapresa, l’attuazione di riforme amministrative e fiscali, la concessione di<br />
incentivi alle persone e alle imprese, in considerazione del fatto che una reale crescita<br />
occupazionale sia possibile solo grazie allo sviluppo delle conoscenze e delle<br />
competenze utilizzabili nel settore dei servizi avanzati, sociali e ambientali.<br />
Conseguentemente i documenti programmatici prodotti a tutti i livelli (comunitario,<br />
nazionale, regionale, locale) si caratterizzano per l’attenzione prestata ai temi connessi<br />
con lo sviluppo dell’imprenditorialità, ritenuto uno strumento fondamentale per<br />
l’innalzamento dei livelli occupazionali, da un lato per le opportunità colte da chi voglia<br />
realizzare nuove idee imprenditoriali, dall’altro per la crescita dell’occupazione che la<br />
creazione d’impresa comporta.<br />
Si tratta di una politica strategica recepita dalla Regione Emilia-Romagna la quale,<br />
distinguendosi per l’alto tasso d’imprenditorialità, si concentra nella promozione delle<br />
attività che favoriscono una crescita imprenditoriale orientata verso nuovi fabbisogni<br />
specifici: è significativo, infatti, che negli ultimi due Indirizzi regionali, in coerenza con<br />
l’impostazione del Programma Operativo Regionale (<strong>POR</strong>), s’identifichi il campo<br />
d’intervento prioritario nel settore dei servizi e, in particolare, s’incoraggino i processi<br />
di natalità imprenditoriale nei nuovi bacini d’impiego, nell’economia sociale e nel<br />
terziario avanzato.<br />
La ricerca di “nuovi bacini d’impiego” nasce dalla necessità d’incontrare nuovi bisogni<br />
sociali rispondendo alle difficoltà di collocamento in un contesto in cui lo sviluppo<br />
economico poggia sul terziario; ne deriva un’offerta di servizi in grado di produrre<br />
benefici per la società contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico.<br />
Alla cosiddetta “economia sociale” sono ascrivibili tutte le attività gestite da singoli,<br />
società e cooperative che scelgono la collaborazione, la sostenibilità e la giustizia<br />
sociale quale fondamento etico-culturale del loro agire (muovono in tale direzione pure<br />
le imprese che rispettano il principio di non distribuzione degli utili, ovvero le imprese<br />
no profit) e che, attraverso il confronto coi diversi soggetti svantaggiati, ne favoriscono<br />
l’integrazione lavorativa.<br />
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