POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps
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- l’aumento sensibile delle assunzioni previste per i giovani (di circa 5000 unità);<br />
- l’aumento delle assunzioni ha riguardato soprattutto gli indifferenti rispetto alle<br />
assunzioni guidate dal genere (+3000 unità);<br />
- le assunzioni femminili sono aumentate in misura minore rispetto ai maschi;<br />
- il settore che è cresciuto maggiormente è quello dei servizi, seguito dal<br />
commercio e dal turismo;<br />
- diminuisce la caratterizzazione femminile nel settore nei servizi e del<br />
commercio, mentre aumenta nel turismo e nelle costruzioni, un tendenza che è<br />
analoga alle altre ripartizioni considerate.<br />
L’analisi e le elaborazioni dei dati presentati nel paragrafo portano a trarre alcune<br />
conclusioni di sintesi:<br />
⇒ in generale, l’offerta di lavoro della regione non appare in calo. In valori<br />
assoluti, la popolazione regionale è in crescita rispetto al 2002 (dati demo Istat).<br />
Tuttavia, uno sguardo più attento alle singole fasce di età mostra un quadro non<br />
del tutto lineare. Rispetto al 2002, si riscontra un calo della fascia di età<br />
compresa tra 15 e 34 anni sia per i maschi sia per le femmine. E’ un dato<br />
importante che incide sulla capacità della regione di rinnovare la propria forza di<br />
lavoro.<br />
⇒ il livello di istruzione nelle scuole primarie e secondarie della regione è molto<br />
elevato, soprattutto se paragonato alla media nazionale. La dinamica delle<br />
iscrizioni alle scuole primarie e secondarie della regione indica alcuni elementi<br />
importanti. La percentuale degli iscritti stranieri sulla popolazione scolastica è in<br />
costante aumento e riflette l’accentuazione dei flussi migratori degli ultimi anni.<br />
I tassi di abbandono al termine del primo anno della scuola media superiore<br />
appare ancora un elemento preoccupante. Dall’anno scolastico 2002/03, gli<br />
studenti che abbandonano gli studi sono scesi soltanto dall’11% a poco meno del<br />
10% della popolazione scolastica di riferimento. Si tratta di un risultato che si<br />
posiziona al di sotto della media della ripartizione del Nord Est (che anzi tocca<br />
l’8%).<br />
⇒ Il sistema universitario regionale attrae ogni anno da 21mila a 25mila nuovi<br />
studenti. La maggior parte delle immatricolazioni nell’anno accademico <strong>2006</strong>/07<br />
ha riguardato le facoltà scientifiche (42% del totale), poi quelle umanistiche<br />
(34%) e, infine, le facoltà economico-sociali (24%). Anche l’offerta formativa<br />
post laurea appare in crescita, soprattutto alimentata dalla iscrizioni femminili.<br />
⇒ Si allarga dunque la quota di popolazione compresa nella fascia di età tra i 18 e i<br />
24 anni in possesso almeno del diploma di scuola media superiore. Tra il <strong>2000</strong> e<br />
il <strong>2006</strong> infatti, l’aumento della scolarizzazione ha fatto scendere la quota della<br />
popolazione in possesso soltanto della licenza di scuola media inferiore e che<br />
non partecipa ad altri percorsi di formazione, dal 21,7% al 19,1%. Nel <strong>2006</strong>, la<br />
popolazione compresa tra i 15 e i 24 anni della regione è pari a 348mila. Di<br />
questi, almeno 156mila sono iscritti alle scuole secondarie superiori e circa<br />
95mila sono iscritti all’università (tra cui 42mila maschi e 53mila femmine). Le<br />
forze di lavoro sono all’incirca 127mila (dati al <strong>2006</strong>), con una prevalenza dei<br />
maschi nell’ordine del 57,1% rispetto alle femmine (42,9%). Il tasso di attività<br />
dei giovani è pari a circa il 43% per i maschi (con un tasso di occupazione del<br />
39%) e al 36% delle femmine (con un tasso di occupazione del 31%).<br />
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