POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps
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CRAS Integrazione dei sistemi e Politiche di genere – Regione Emilia-Romagna<br />
ore per lavoro e 3,1 ore per occupazioni domestiche. Lavorano tendenzialmente più ore<br />
le donne autonome e meno le insegnanti. Il carico domestico aumenta con la presenza di<br />
figli ed è più contenuto per le single. L'impegno che prende più tempo sono le pulizie,<br />
seguite dalla preparazione dei cibi. Nel caso di figli piccoli, la loro cura rappresenta la<br />
principale occupazione domestica. Dalla ricerca emerge, inoltre, che il contributo<br />
maschile agli impegni domestici risulta limitato. Tendenzialmente i compagni<br />
intervengono nelle questioni legate all'organizzazione e alla manutenzione della casa.<br />
La conseguenza di questa situazione è che la gran parte delle lavoratrici emilianoromagnole<br />
pensa di non avere tempo sufficiente per far fronte a tutti gli impegni, in<br />
modo particolare non hanno tempo da dedicare a se stesse (svaghi culturali e attività<br />
sportive).<br />
Metà delle intervistate ricorrerebbe al part-time nel caso di carichi eccessivi e<br />
potendoselo permettere economicamente, e/o a forme di organizzazione del lavoro<br />
diverse, con maggiore flessibilità di orario.<br />
• L’occupazione e la presenza di figli<br />
I dati provenienti dal Report on equality between women and men – 2007 rilevano che<br />
la partecipazione delle donne al mercato del lavoro è ancora dipendente dal loro ruolo<br />
che hanno nei confronti dei figli e delle altre persone a carico, quali anziani e disabili.<br />
Il dato sull’occupazione delle donne è fortemente influenzato dalla presenza di figli:<br />
nell’anno 2005 nell’EU (25) il tasso di occupazione delle donne dai 25 ai 49 anni<br />
scende di 14,9 punti passando dal 76% per chi non ha figli al 61,1% nel caso di<br />
presenza di figli con meno di 12 anni. Il dato è addirittura in controtendenza per gli<br />
uomini, ovvero nel caso della presenza di bambini il tasso di occupazione cresce di 5,9<br />
punti, passando dall’85,6% al 91,5%.<br />
In Italia si registra lo stessa andamento anche se con differenze meno accentuate: -<br />
11,3% per le donne, +3,2% per gli uomini.<br />
Tab. 2 Tasso di occupazione disaggregato per genere (25-49 anni) relativo alla presenza e non<br />
presenza di figli al di sotto dei 12 anni- 2005<br />
Senza bambini Con bambini Differenza<br />
F M F M F M<br />
EU (15) 76 5,6 61,1 91,5 -14,9 5,9<br />
Italia 64,7 90,6 53,4 93 -11,3 3,2<br />
Fonte: Eurostat, European Labour Force Survey, annaul average<br />
Per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna, per le donne di età compresa tra 20 e<br />
50 anni il fatto di avere un figlio di 0-6 anni fa scendere il tasso di occupazione di 3,4<br />
punti, mentre incrementa l’occupazione maschile di 8-10 punti, la quale non risente del<br />
lavoro di cura (affidato in prevalenza alla donna) ed anche a causa di un probabile<br />
effetto statistico (l’universo dei non occupati, perché più giovane, contiene percentuali<br />
maggiori di “senza figli”).<br />
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