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POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps

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obiettivi, dalle liberalizzazioni alle infrastrutture, dalla ricerca e innovazione alla<br />

valorizzazione del capitale umano alla lotta all’esclusione sociale.<br />

Il secondo Rapporto sullo stato di attuazione della Strategia di Lisbona raccoglie in<br />

modo organico e secondo le priorità di politica economica le azioni del Governo per<br />

raggiungere gli obiettivi della strategia stessa. Esso risponde inoltre alle<br />

raccomandazioni e osservazioni, formulate nello scorso marzo dal Consiglio dei<br />

Ministri dell'Unione Europea in occasione della valutazione del precedente rapporto:<br />

stabilità di bilancio, concorrenza e liberalizzazioni, divari regionali di occupazione,<br />

qualità dell’istruzione, ricerca, infrastrutture, sviluppo sostenibile.<br />

Nel Rapporto un particolare risalto viene dato alle politiche per la giustizia e la<br />

sicurezza, per il loro impatto trasversale sulla competitività e sul contesto<br />

macroeconomico del Paese. La priorità europea “energia” viene inoltre trattata<br />

approfonditamente, per dar conto di tutti i filoni di azione in corso, come quello sulle<br />

rinnovabili e i cambiamenti climatici. Un elemento di novità è inoltre la Nota aggiuntiva<br />

su "Donne, Innovazione, Crescita".<br />

L'importo complessivo degli stanziamenti per la strategia di Lisbona fino al 2008 è pari<br />

a 63,5 miliardi di euro. Nell'ottobre 2008 verrà tracciato un bilancio del triennio di<br />

programmazione 2005-2008 e presentato un nuovo Programma nazionale di riforma che<br />

delinei e attualizzi le priorità da perseguire.<br />

Le politiche regionali<br />

A livello regionale è utile andare a ripercorrere i nuovi Programmi Operativi <strong>FSE</strong> e<br />

FESR 2007-2013 per individuare gli assi e le misure volte a favorire lo sviluppo di<br />

un’economia sempre più basata sulla conoscenza, secondo l’indirizzo dato da Lisbona.<br />

Per quanto concerne Programma Operativo Regionale FESR 2007-2013, è evidente la<br />

forte propensione alla diffusione dell’innovazione all’interno del sistema economico<br />

regionale: l’Asse 1 punta a rafforzare la rete della ricerca industriale e del trasferimento<br />

tecnologico e a favorire la creazione di tecnopoli per la competitività attraverso una<br />

serie complessa di azioni volte a potenziare la ricerca industriale e il trasferimento<br />

tecnologico; l’Asse 2, invece, punta a favorire la crescita delle imprese attraverso<br />

processi di innovazione che puntano nello specifico a sostenere il consolidamento e la<br />

crescita delle imprese attraverso l’introduzione di ICT e di modalità e strumenti<br />

innovativi di gestione organizzativa e finanziaria nelle imprese e nelle PMI, nonché<br />

attraverso il sostegno alla creazione di reti di imprese, per l’innovazione tecnologica e<br />

organizzativa nelle PMI.<br />

Anche il Programma Operativo Regionale <strong>FSE</strong> 2007/2013 conferisce un’importanza<br />

notevole ai temi dell’innovazione, in particolare in relazione allo sviluppo delle risorse<br />

umane, laddove l’attuazione delle misure per la creazione/applicazione della nuova<br />

conoscenza e lo sviluppo delle infrastrutture tecnologiche dipende prevalentemente da<br />

altri canali di finanziamento. Nello specifico l’Asse I (Adattabilità), finalizzato a<br />

favorire l’innovazione e la produttività attraverso una migliore organizzazione e qualità<br />

del lavoro, ha uno specifico riferimento allo sviluppo delle pari opportunità di genere,<br />

puntando a sviluppare azioni specifiche mirate a favorire la permanenza nel mercato del<br />

lavoro, lo sviluppo di carriera delle donne e la conciliazione tra i tempi di vita e di<br />

lavoro. Un altro obiettivo dell’Asse è sviluppare politiche e servizi per l’anticipazione e<br />

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