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POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps

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Occorre inoltre tenere a riferimento le priorità trasversali:<br />

⇒ pari opportunità nell’accesso all’istruzione, alla formazione e al lavoro e nella<br />

permanenza sul mercato del lavoro;<br />

⇒ interculturalità come leva per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di<br />

sviluppo<br />

⇒ economico e di coesione sociale;<br />

⇒ attuazione degli interventi secondo un approccio innovativo, finalizzato al<br />

potenziamento dell’impatto degli interventi in un dato contesto;<br />

⇒ attuazione degli interventi secondo una logica di integrazione tra politiche e<br />

strumenti<br />

⇒ finanziari per contribuire in modo più decisivo all’attuazione delle più ampie<br />

politiche di competitività e sviluppo economico.<br />

Le linee di programmazione delle province vengono delineate all’interno di quelle<br />

indicate nel nuovo Programma Operativo regionale per il Fondo Sociale Europeo, delle<br />

Linee di indirizzo regionali e dell’Accordo Regione – Province.<br />

Lo sviluppo di obiettivi e macro azioni nelle diverse linee di attività a livello provinciale<br />

partono dai alcuni presupposti essenziali:<br />

(a) le azioni sviluppate nel settennio precedente rappresentano la base di partenza<br />

per la nuova programmazione, in continuità e in miglioramento, per quanto<br />

possibile compatibilmente con le risorse disponibili;<br />

(b) l’analisi dell’attuale situazione socio-economica territoriale e la definizione degli<br />

obiettivi d’azione futura permetterà di individuare le priorità d’azione;<br />

(c) vista la contrazione delle risorse a disposizione e della gamma di azioni<br />

realizzabili sarà necessario che il coordinamento della programmazione a livello<br />

locale veda la concorrenza di soggetti diversi e di fonti finanziarie diverse con<br />

obiettivi definiti assieme.<br />

In particolare, le province hanno espressamente individuato alcune azioni che attengono<br />

precisamente alle categorie analizzate in questo capitolo.<br />

Per l’asse adattabilità, si prevedono investimenti rivolti a sviluppare interventi di<br />

informazione, formazione, accompagnamento per sostenere l’adattabilità dei lavoratori,<br />

in particolare quelli deboli (lavoratori diversamente abili, con bassa scolarità, over 45,<br />

lavoratori occupati in microimprese), ed adeguare le competenze professionali ai<br />

mutamenti introdotti dai processi di innovazione tecnologica, organizzativa e normativa<br />

e inoltre a sviluppare azioni e sperimentare servizi/iniziative per supportare l'attività di<br />

lavoratori over 55 attraverso la ridefinizione dei diversi ruoli professionali.<br />

Realizzare percorsi di formazione finalizzati al miglioramento delle competenze a<br />

favore di lavoratori precariamente occupati.<br />

Sperimentare servizi di supporto finalizzati al miglioramento della condizione<br />

professionale per lavoratori precariamente occupati.<br />

Sviluppare azioni e sperimentare servizi specialisti per il reinserimento lavorativo di<br />

lavoratori coinvolti in situazioni di crisi o di ristrutturazione (con particolare attenzione<br />

alle donne e agli over 45), anche attraverso servizi di outplacement collettivi<br />

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