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POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps

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CRAS Integrazione dei sistemi e Politiche di genere – Regione Emilia-Romagna<br />

rispondere a tali fabbisogni rendono difficoltoso ogni tentativo di descrivere, analizzare<br />

e valutare le politiche per gli immigrati. Al momento attuale, tuttavia, il sistema di<br />

policy regionale ha risposto in maniera efficace alla domanda di integrazione, laddove<br />

espressa, degli immigrati, al loro bisogno di accedere ai servizi, ai fabbisogni di<br />

sussistenza e occupazione.<br />

I processi di integrazione delle politiche (istruzione, formazione professionale,<br />

orientamento e lavoro) non soltanto impresso una forte spinta al rinnovamento interno<br />

delle politiche e a un loro generale miglioramento, ma anche facilitato l’accesso degli<br />

stranieri a un ventaglio di servizi altrimenti dispersivo e confuso. In questo quadro,<br />

rimane centrale il ruolo degli attori del Terzo Settore e delle associazioni di immigrati<br />

per la diffusione della conoscenza dei servizi esistenti e del loro migliore utilizzo.<br />

L’analisi proposta ha tuttavia colto alcuni ambiti di riflessione che è utile citare e<br />

segnalare per una progressiva crescita delle politiche a favore della popolazione<br />

immigrata: (a) il sistema di governance e il sistema integrato di servizi per gli<br />

immigrati; (b) il ruolo del terzo settore quale attore funzionale a una nuova definizione<br />

delle politiche per l’immigrazione; (c) la condizione femminile dell’immigrazione.<br />

La complessa articolazione delle problematiche che attengono ai processi di<br />

integrazione, accesso alle risorse e occupazione della popolazione immigrata richieda<br />

uno sforzo di governance notevole da parti degli enti locali regionali e provinciali. La<br />

diversa dislocazione delle funzioni dei diversi organi competenti in materia di<br />

immigrazione e la relazione tra funzioni esercitate, problemi da affrontare e strategia da<br />

adottare richiede non soltanto un aggiornamento delle competenze dei singoli ma anche<br />

una maggior grado di interrelazione e integrazione dei servizi.<br />

Si moltiplicano le azioni di coordinamento e di concertazione tra soggetti diversi; si<br />

richiedono competenze più ampie e si assegnano maggiori funzioni agli enti locali, si<br />

veda a tal proposito l’esempio dei Centri per l’Impiego nei quali trova sempre più<br />

spazio la figura di sistema che opera nella direzione di una progettazione integrata dei<br />

sistemi sociali, educativi, scolastici e sanitari.<br />

Il ruolo esercitato dai soggetti del terzo settore nella mediazione culturale o in azioni di<br />

informazione e consulenza a utenti immigrati per favorire processi di integrazione al<br />

contesto territoriale ospitante assume una rilevanza sempre maggiore. Il mondo del<br />

volontariato, le cooperative sociali e l’assistenza sociale in parte si affiancano al<br />

ruolo delle istituzioni, in parte lo sostituiscono o lo integrano con interventi più mirati,<br />

efficaci e rivolti a nicchie della popolazione immigrata. Essi assolvono a una funzione<br />

estremamente importante nella difficile tensione verso l’integrazione e l’inclusione dei<br />

migranti. Forniscono infatti informazioni essenziali per l’accesso ai servizi che offrono<br />

le comunità ospitanti, facilitano l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, e<br />

intervengono laddove sorgono difficoltà di comunicazione con gli enti locali. E’ dunque<br />

essenziale che questi attori entrino nel sistema della programmazione delle politiche<br />

rivolte alla popolazione immigrata (politiche sociali, del lavoro, formazione e<br />

istruzione, inclusione e integrazione), perché essi stessi rappresentano e conoscono gli<br />

interessi degli stranieri, le problematiche che devono affrontare quotidianamente e i<br />

rapporti che intessono con le altre famiglie, le comunità di appartenenza e le comunità<br />

ospitanti.<br />

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