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POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps

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CRAS Integrazione dei sistemi e Politiche di genere – Regione Emilia-Romagna<br />

4.2 Il quadro statistico di riferimento<br />

E’ utile scindere l’analisi del fenomeno migratorio in tre macro-categorie: (a) benessere<br />

economico; (b) accesso alle risorse; (c) esclusione sociale. A queste tre categorie<br />

possono dunque essere associate alcune variabili per l’analisi del fenomeno, secondo la<br />

classificazione e la figura proposte sotto:<br />

(A) benessere economico mercato del lavoro retribuzioni;<br />

(B) accesso alle risorse scuola e formazione professionale, sanità, alloggi;<br />

(C) esclusione sociale criminalità e integrazione.<br />

Figura 1. Le dimensioni e le variabili considerate per l’analisi del fenomeno migratorio<br />

Accesso alle risorse Benessere economico Esclusione sociale<br />

Scuola e<br />

formazione professionale<br />

Sanità<br />

Abitazione<br />

Dimensioni per l’analisi<br />

del fenomeno<br />

migratorio<br />

Mercato del Lavoro<br />

Retribuzioni<br />

Criminalità<br />

Integrazione<br />

In seguito all’aumento esponenziale dei flussi migratori verso il territorio nazionale a<br />

partire dai primi anni Novanta, anche l’Emilia Romagna è stata investita da un crescente<br />

incremento della presenza di stranieri sul proprio territorio.<br />

Gli immigrati corrispondono al 4,5% della popolazione residente in Italia (nostre stime<br />

su dati Istat al 1/1/<strong>2006</strong>) e al 5,5% delle forze di lavoro. La presenza di stranieri si<br />

concentra nelle regioni a più elevato sviluppo economico. Il nord che ospita il 44% della<br />

popolazione italiana residente ospita il 59% della popolazione straniera, contro il 14%<br />

delle regioni meridionali.<br />

La regione Emilia Romagna è la quarta per consistenza del fenomeno, dopo Lombardia,<br />

Lazio e Veneto.<br />

E’ possibile suddividere il fenomeno migratorio in Emilia Romagna in tre diverse fasi<br />

storiche. La prima ha inizio circa vent’anni fa con i primi inserimenti consistenti di<br />

lavoratori egiziani nelle fonderie e nei cantieri edili della provincia di Reggio Emilia.<br />

Parliamo di circa 30000 unità equivalenti all’1% della popolazione residente.<br />

La seconda fase è quella degli anni Novanta, nella quale i flussi migratori hanno<br />

raggiunto un momento di forte esplosione, in seguito agli sconvolgimenti politici nei<br />

Balcani. La terza fase coincide con la fine degli anni Novanta ed è caratterizzata da<br />

andamenti dei flussi costanti e crescenti da diverse parti del mondo (Africa, Europa<br />

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