POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps
POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps
POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
sempre di più; dall’altro di assiste da parte di molti, alla rinuncia (diretta o indiretta) alla<br />
partecipazione a corsi di formazione e attività di aggiornamento delle competenze in<br />
possesso.<br />
1.2 Lo scenario occupazionale: dal contesto alle politiche<br />
Le più recenti valutazioni europee e nordamericane sulle politiche attive del lavoro per i<br />
giovani hanno mostrato risultati piuttosto deludenti. Le valutazioni negative attengono<br />
sia alla sfera della formazione, ma anche dei sussidi per l’occupazione e le misure volte<br />
a creare lavoro. Le valutazioni americane hanno riscontrato come i risultati migliori dei<br />
programmi per l’occupazione dei giovani sono stati conseguiti soltanto attraverso<br />
interventi precoci e continui, che cominciano già a partire dal periodo prescolastico e<br />
che siano sensibili al contesto e al retroterra socioculturale dei destinatari. Sembrerebbe<br />
pertanto che le politiche attive del lavoro non siano la prima e migliore opzione per<br />
aiutare i giovani svantaggiati nel mercato del lavoro; al contrario, risultano più efficaci<br />
gli interventi che mirano a ridurre gli abbandoni scolastici e a migliorare le competenze<br />
di base e l’organizzazione generale del sistema educativo.<br />
Alcuni studi sull’efficacia degli interventi educativi rivolti a giovani hanno individuato<br />
cinque condizioni che sembrano migliorare la loro efficacia: (1) orientamento rivolto<br />
alle esigenze di mercato e a professioni che presentano un ritorno economico<br />
relativamente alto; (2) offerta di una combinazione appropriata di istruzione,<br />
competenze sul lavoro, formazione sul lavoro; (3) delineazione di percorsi formativi<br />
ulteriori per i giovani; (4) fornitura di un insieme di servizi di supporto rivolti ai giovani<br />
e alle loro famiglie; (5) svolgere attività di valutazione per il miglioramento della<br />
qualità dei programmi.<br />
In sintesi, i programmi che utilizzano soltanto azioni formative e corsuali sembrano<br />
ottenere un modesto impatto sui tassi di occupazione post-programma. Se confrontati<br />
con i programmi formativi, gli incentivi occupazionali e i servizi pubblici per l’impiego<br />
sono associati a risultati significativamente migliori.<br />
La strategia generale assegnata all’azione del Fondo sociale europeo dal Quadro di<br />
riferimento per le risorse umane è consistita, nel settennio precedente, nel contribuire ad<br />
accrescere l’occupabilità della popolazione in età attiva e la qualificazione delle risorse<br />
umane, anche attraverso lo sviluppo dell’imprenditorialità, dell’adattabilità delle<br />
imprese e dei lavoratori e delle pari opportunità tra uomini e donne. E’ consistita altresì<br />
nel favorire i processi di ammodernamento e innovazione dei sistemi di istruzione,<br />
formazione e lavoro. Questa strategia generale si inquadra in un contesto del mercato<br />
del lavoro nelle aree del Centro-Nord che il Quadro di riferimento e il QCS Obiettivo 3,<br />
nella descrizione della situazione del <strong>2000</strong> e in termini tendenziali, delinea nella:<br />
⇒ riduzione della popolazione in età attiva, stazionarietà delle forze di lavoro,<br />
innalzamento dell’età media degli occupati, con potenziale carenza di manodopera<br />
a fronte di un aumento della domanda di lavoro;<br />
⇒ difficoltà d’inserimento dei giovani derivante da una strutturale insufficienza della<br />
domanda di lavoro e da livelli di qualificazione dei giovani non in linea con le<br />
richieste della domanda;<br />
77