Il modello di riferimento per l’analisi dell’occupazione della regione prende dunque in esame tre categorie di attori che risultano assai significativi nella ricostruzione delle caratteristiche essenziali della forza di lavoro per la crescita dell’economia locale. La permanenza del tema trasversale di genere all’analisi del mercato del lavoro fa sì che gli indicatori considerati presentino la distinzione tra maschi e femmine. L’approccio adottato prevede l’esame degli indicatori più utilizzati in materia di mercato del lavoro che riguardano nello specifico le categorie considerate: giovani, over 55 e atipici. Accanto all’estrapolazione degli indicatori che meglio catturano i fenomeni di interesse, viene associata l’analisi delle politiche che affrontano le problematiche in essere e una riflessione finale sulla relazione tra le politiche per l’occupabilità e le altre politiche regionali o provinciali attuate e/o programmate in Emilia Romagna. 1.1 Analisi del contesto 1.1.1 Occupazione giovanile Offerta di lavoro Partendo dall’analisi dell’offerta di lavoro potenziale nella regione, appare utile sottolineare come i tassi di crescita naturali della popolazione della regione siano negativi come mostra la tabella che segue. Dal 1999 al <strong>2006</strong>, i tassi regionali appaiono tutti negativi nonostante un trend in recupero (da -3,7 a -1,4). Le province che mostrano perdite maggiori di popolazione sono Ferrara, Piacenza, Parma e Bologna; al contrario, per Rimini, Reggio Emilia e Modena il segno è positivo. Tabella 1. Tassi di crescita (saldo naturale) della popolazione dal 1999 al <strong>2006</strong>. Ripartizioni territoriali 1999 <strong>2000</strong> 2001 2002 2003 2004 2005 <strong>2006</strong> Italia -0,6 -0,3 -0,2 -0,3 -0,7 0,3 -0,2 0,1 Nord-Est -1,8 -1,2 -1,1 -1,1 -1,4 -0,2 -0,5 -0,2 Emilia-Romagna -3,7 -2,9 -2,7 -2,5 -3,1 -1,7 -1,8 -1,4 Bologna -4,1 -3,5 -3,1 -2,8 -3,7 -2,3 -2,8 -2,2 Ferrara -7,4 -6,7 -6,4 -6,3 -6,5 -5,9 -5,4 -4,8 Forlì-Cesena -3,1 -2,2 -2,1 -2,0 -2,4 -0,5 -1,3 -1,1 Modena -1,9 -0,8 -0,5 -0,4 -0,9 -0,1 0,3 0,5 Parma -5,0 -3,9 -4,3 -4,2 -4,8 -2,9 -2,7 -2,3 Piacenza -6,3 -5,2 -5,2 -4,9 -5,9 -4,3 -4,4 -4,3 Ravenna -4,8 -4,7 -3,9 -3,5 -4,1 -2,5 -2,6 -1,8 Reggio nell'Emilia -1,3 -0,8 -0,9 -0,3 -0,6 1,3 0,4 0,6 Rimini -0,2 0,3 0,7 0,5 -0,3 0,3 0,8 0,8 Fonte: Elaborazioni Cras su dati Istat. Il fenomeno è dovuto senza dubbio al calo nelle nascite dell’ultimo decennio che sta traghettando il profilo demografico regionale verso la necessità di bilanciare l’invecchiamento della popolazione con una limitazione dell’offerta di lavoro. Il ruolo dei processi migratori e l’ingresso, pertanto, di manodopera giovane straniera, unita altresì ai sempre più frequenti ricongiungimenti familiari, ritocca al rialzo il profilo demografico regionale e fornisce una solida ancora di salvezza al mercato del lavoro. 50
La tabella che segue indica i tassi di crescita totali della popolazione regionale (saldo naturale + migrazione). I valori cambiano segno e diventano tutti abbondantemente positivi con punte del 14,7% (Reggio Emilia), 13,4 (Rimini), 11,8 (Ravenna), 10,0 (Forlì Cesena). In generale, il tasso regionale (9,4) è ben più alto di quello italiano (4,0) e della ripartizione del Nord Est (8,2). Tabella 2. Tassi di crescita (saldo naturale + movimento migratorio) della popolazione dal 1999 al <strong>2006</strong>. Ripartizioni territoriali 2001 2002 2003 2004 2005 <strong>2006</strong> Italia 2,0 5,7 9,8 9,9 4,9 4,0 Nord-Est 5,6 10,4 12,4 13,4 8,0 8,2 Emilia-Romagna 6,0 11,4 12,4 17,2 8,7 9,4 Bologna 4,0 12,8 9,0 9,9 5,8 6,2 Ferrara -1,5 -0,5 9,6 6,9 4,8 5,6 Forlì-Cesena 6,8 10,3 12,5 12,2 9,0 10,0 Modena 9,0 13,0 13,8 12,1 8,2 8,4 Parma 5,9 8,7 7,4 33,1 8,7 8,5 Piacenza 3,0 12,9 13,6 10,1 7,9 9,0 Ravenna 4,3 9,6 11,9 27,7 11,0 11,8 Reggio nell'Emilia 13,5 17,1 19,8 31,5 14,7 14,7 Rimini 6,9 14,4 17,8 19,2 10,9 13,4 Fonte: Elaborazioni Cras su dati Istat. La distribuzione della popolazione per fasce di età indica una crescita complessiva, dal <strong>2000</strong> al <strong>2006</strong>, della fascia di età 0-14 anni per l’Emilia Romagna, dovuta a una leggera ripresa delle nascite; mentre le fasce in età di lavoro 15-34 anni e 45-64 anni sono in calo. Crescono le fasce da 35 a 44 anni e gli over 65. E’ altresì interessante volgere lo sguardo alla dinamica demografica per genere che sembra favorire la popolazione di sesso maschile che in Emilia Romagna cresce più velocemente di quella femminile per tutte le fasce, ad eccezione degli over 55 anni. Tabella 3. Quote della popolazione per classi di età nel <strong>2000</strong> e nel <strong>2006</strong>. fino a 14 Ripartizioni 15-24 anni 25-34 anni 35-44 anni 45-54 anni 55-64 anni over 65 anni territoriali <strong>2000</strong> <strong>2006</strong> <strong>2000</strong> <strong>2006</strong> <strong>2000</strong> <strong>2006</strong> <strong>2000</strong> <strong>2006</strong> <strong>2000</strong> <strong>2006</strong> <strong>2000</strong> <strong>2006</strong> <strong>2000</strong> <strong>2006</strong> M E-R 12,0 13,2 9,9 8,6 16,7 14,8 15,9 17,6 13,9 13,8 13,0 12,5 18,6 19,6 Nord-Est 13,4 14,1 10,7 9,3 17,2 15,0 16,2 17,8 13,9 13,9 12,6 12,4 16,0 17,5 Italia 15,3 14,9 12,4 10,9 16,6 14,9 15,4 16,8 13,5 13,6 11,8 12,0 15,0 16,9 F E-R 10,6 11,8 9,0 7,7 15,0 13,4 14,3 15,8 13,3 13,1 13,0 12,5 24,8 25,8 Nord-Est 11,9 12,7 9,9 8,4 15,6 13,5 14,6 16,0 13,2 13,1 12,5 12,4 22,3 23,9 Italia 13,7 13,3 11,4 9,8 15,4 13,7 14,4 15,6 12,9 13,1 11,9 12,0 20,3 22,4 M+F E-R 11,3 12,5 9,5 8,1 15,8 14,1 15,1 16,6 13,6 13,4 13,0 12,5 21,7 22,8 Nord-Est 17,3 13,3 12,2 8,8 16,3 14,2 15,3 16,9 13,4 13,5 11,0 12,4 15,2 20,8 Italia 17,3 14,1 12,1 10,3 16,0 14,3 14,8 16,2 13,2 13,3 11,0 12,0 15,1 19,8 Fonte: Elaborazioni Cras su dati Istat. 51
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