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POR EMILIA-ROMAGNA OB. 3 FSE 2000-2006 - Dps

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CRAS Integrazione dei sistemi e Politiche di genere – Regione Emilia-Romagna<br />

⇒ promuovere il lavoro qualificato e prevedere investimenti adeguati per la<br />

qualificazione del lavoro degli stranieri, al pari degli italiani, -<br />

⇒ procedere a una radicale semplificazione delle procedure di ingresso attraverso<br />

lo sportello unico;<br />

⇒ istituire un meccanismo di regolarizzazione permanente ad personam per gli<br />

stranieri entrati con visto turistico che ottengono un contratto di lavoro a tempo<br />

indeterminato e hanno tenuto una buona condotta morale.<br />

Data la complessità del fenomeno, è scontato ammettere che l’analisi delle politiche<br />

migratorie italiane sia un esercizio fin troppo articolato. L’impatto che l’opinione<br />

pubblica ha sulle politiche per l’immigrazione in Italia non è ancora chiaro nonostante<br />

molti studi la includano tra i fattori che influenzano i processi decisionali. Non è un<br />

caso infatti che le misure restrittive introdotte sia dalla Turco-Napolitano sia dalla Bossi<br />

Fini siano state cercate e auspicate dall’attitudine negative dell’opinione pubblica verso<br />

l’immigrazione. Tuttavia, i timori dell’opinione pubblica che scaturiscono da episodi di<br />

immigrazione illegale e criminalità più o meno giustificata non hanno trovato conforto<br />

nelle politiche che introducendo misure più restrittive hanno di fatto limitato l’accesso<br />

degli immigrati regolari ai diritti civili di cittadinanza, mentre sono state poco efficaci<br />

nel contrastare l’immigrazione illegale.<br />

L’attitudine di molti studiosi e l’urgenza sociale del fenomeno rendono necessario<br />

definire politiche per l’immigrazione più organiche e proiettate al futuro. L’opportunità<br />

di concedere condoni e amnistie negli ultimi anni palesano l’inefficacia e disorganicità<br />

delle più recenti misure in materia di immigrazione. Manca tuttora un sistema coerente<br />

di criteri per la valutazione delle politiche per l’immigrazione che sappiano rispondere<br />

ai quesiti e corroborare le intuizioni degli studiosi e dei decisori ma che necessitano di<br />

un riscontro pragmatico. Occorre rendere le politiche più organiche e gli approcci<br />

valutativi al fenomeno utili nel facilitare processi decisionali più rispondenti ai<br />

fabbisogni reali e più efficaci nel conseguire i risultati sperati.<br />

Le politiche di integrazione italiane sono dunque finalizzate al positivo inserimento<br />

nella società dei cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti. Consistono in<br />

strategie e interventi destinati agli adulti, ai lavoratori, ai minori, ai giovani. In<br />

particolare con integrazione si intende un processo biunivoco che coinvolge la società<br />

d'accoglienza e i cittadini stranieri e che – nella consapevolezza reciproca di obblighi e<br />

diritti di ambo le parti – conduce alla piena partecipazione da parte dell'immigrato alla<br />

vita sociale, economica, culturale e civile della società d'accoglienza e all'accesso ai<br />

beni e servizi, a pari titolo e con pari dignità rispetto agli altri cittadini.<br />

Le misure di integrazione sociale sono realizzate in larga parte dalle Regioni e dagli<br />

Enti Locali e finanziate con le risorse messe loro a disposizione annualmente dal Fondo<br />

nazionale per le politiche sociali. Si tratta di progetti per l'apprendimento della lingua<br />

italiana, per l'educazione interculturale, per l'accesso all'alloggio e di misure di<br />

accoglienza per eventi straordinari.<br />

Invece la quota parte del Fondo nazionale per le politiche sociali annualmente destinata<br />

ad interventi di carattere statale, è utilizzata dal Ministero per finanziare iniziative<br />

sperimentali e progetti pilota, individuare buone pratiche, promuovere l'alfabetizzazione<br />

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