Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

avrebbe potuto giocare un ruolo-chiave, non si comportò meglio, avendo deciso di
arrendersi a tradimento nel porto di Alessandria.
Come al solito, secondo quanto dice un vecchio proverbio, quando un coniglio
attacca un leone, o è miope o è stupido. Il sultano aveva ampiamente sopravvalutato
la sua potenza militare, ed ora era nelle mani del suo ambizioso subordinato, divenuto
un rivale. Questa volta le potenze occidentali, con l’eccezione della Francia,
nonostante avessero corteggiato fino ad allora vuoi con la Sublime Porta, vuoi con
l’Egitto, si sentirono obbligate ad impedire che l’impero ottomano cadesse a pezzi, ed
unirono i loro sforzi.
La Francia, in effetti, aveva rimpiazzato la Gran Bretagna nel cuore di Mehmet
Ali. Quando le potenze emanarono un ultimatum chiedendogli di abbandonare le sue
conquiste siriane e restituire la flotta ottomana alla Sublime Porta, “ci fu uno scoppio
di entusiasmo guerriero nei viali (di Parigi), diretto specialmente contro l’Inghilterra.
Per qualche tempo, un conflitto tra le due nazioni sembrò quasi inevitabile” 170 . Ma, a
questo punto, ambedue i governi mostrarono del buon senso. Una tale lotta per il
Levante avrebbe comportato un confronto fra le due flotte, e purtroppo ambedue
stavano decadendo per mancanza di fondi per le manutenzioni. La Francia esitò ad
impegnarsi, e quindi una flotta britannica ed austriaca poterono dislocarsi nel
Levante.
Si può capire agevolmente quale influenza determinante il potere marittimo possa
esercitare sulle operazioni terrestri quando esse facciano perno su di una linea di
170 C. E. CALLWELL. The Effect of Maritime Command on Land campaigns since Waterloo. Ed. W. Blackwood
&Sons, 1897, pag. 133.
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