Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

aggiungere Antiochia, lasciando dietro di sé i membri del contingente sabaudo che
erano sopravvissuti a quella terribile esperienza.
Non meraviglia, quindi che, nel consiglio dei re, alla richiesta di “attaccare
Aleppo, per riprendere le posizioni perdute, Luigi VII respinse le sollecitazioni” 146 , e
partì in nave per Gerusalemme. Ad Acri, dove in effetti sbarcarono i contingenti
franco-tedeschi, si tenne un nuovo consiglio di guerra, nel quale “si respinse come
assurda l’idea di riconquistare Edessa, e (invece) si decise di assalire Damasco, come
centro mussulmano pericoloso” 147 .
L’idea era buona, in teoria, in quanto avrebbe fatto venir meno un centro motore
della resistenza islamica, con conseguente caduta di quelli secondari, come Edessa,
che si sarebbero trovati privi del loro appoggio nella regione, oltretutto, la città era
scarsamente fortificata, per cui l’impresa sembrava fattibile.
Ma gli avversari erano in grado, più degli Occidentali, di coalizzarsi al momento
del pericolo, e quindi l’attacco, così all’interno della Siria, fuori quindi dalle agevoli
possibilità di rinforzo e rifornimento via mare, si rivelò decisamente superiore alle
possibilità dei Crociati, e fallì miseramente il 28 luglio 1148, anche per una serie di
errori commessi dagli attaccanti, che dovettero rinunciare all’impresa e intraprendere
una penosa ritirata.
Nelle inevitabili polemiche fu coinvolto anche San Bernardo, il cui prestigio di
capo morale della Chiesa era stato gravemente intaccato, per aver proposto l’impresa
con tanta “temerarietà e leggerezza. (nella sua difesa, egli disse che) aveva obbedito
146 COGNASSO. pag. 439-440.
147 Ibid. pag. 441.
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