Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

Alamein, veniva perso durante il suo trasferimento via terra fra il porto di Tripoli, e la
linea dei combattimenti. I Libici, che combattevano contro l’Italia, invasore infedele,
disturbavano la lunga linea di comunicazione, indebolendo così l’esercito dell’ Asse.
Il secondo problema da gestire è la protezione dei fianchi, durante e dopo la
campagna, finché l’esercito avanzante sia vulnerabile. Qui, sia gli Ottomani sia i
Sovietici (secoli dopo) adottarono la stessa strategia, basata su di una flotta
“sacrificabile” che può essere sconfitta, nel caso di una sua inferiorità numerica, ma
in ogni caso riuscirebbe a contenere la forza avversaria, scoraggiandola dal tentare
uno sbarco alle sue spalle.
Il principio alla base di questo è ben spiegato da un commento di Nelson: “questo
lo azzardo liberamente, che, quando essi (i Francesi) avranno sconfitto Calder, essi
non procureranno all’Inghilterra ulteriori problemi quest’anno”. Naturalmente,
Nelson si riferiva al rischio d’invasione del suo Paese da parte di Napoleone, e
dichiarava che persino una vittoria, da parte della flotta combinata franco-spagnola
sulla squadriglia, relativamente inferiore, comandata dal Contrammiraglio Calder,
avrebbe tolto alla Francia la possibilità di mettere in pratica il piano d’invasione.
Infatti, la vittoria di Lepanto assomiglia molto ad un sacrificio deliberato della
flotta ottomana, al fine di tenere occupata la flotta della Lega Cristiana ed indebolirla,
costringendola così ad abbandonare ogni idea di aggirare l’armata del Gran Vizir,
immersa in profondità nei Balcani, mediante uno sbarco alle sue spalle.
Per ricapitolare, una strategia basata su di una lotta contro un’altra civilizzazione
dipende molto da una capacità di condurre spedizioni militari, come pure da un
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