Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

diffondessero la sovversione nei loro domini e mettessero in dubbio la saggezza nel
mantenere il regime autocratico in Russia.
Questo tradimento fu un’altra prova, agli occhi dell’opinione pubblica, che i
liberali avevano ragione, quando affermavano che “la Romania era l’avamposto della
civiltà occidentale, ed aveva molte più cose in comune con la cultura francese ed
inglese, che non con i valori asiatici delle altre regioni dell’impero ottomano” 171 , per
non parlare dello stato russo retrogrado e reazionario.
La guerra di Crimea costrinse ambedue le Principalità ad accettare con riluttanza
l’occupazione russa, e trasformò il paese in un campo di battaglia, a causa della
controffensiva ottomana, che respinse le truppe dello zar dalla frontiera bulgara.
Durante le trattative di pace, a Parigi, sembrò possibile ottenere l’indipendenza e
l’unificazione della Romania, grazie al potente appoggio di Napoleone III, ma il
massimo che si riuscì ad ottenere fu la nomina di un solo governatore per ambedue le
Principalità.
I liberali pensarono che questo era meglio di niente, data la riluttanza dell’Austria
ad avere una nazione di grandi dimensioni che, non solo veniva creata subito al di là
della frontiera ungherese, ma aveva anche un forte interesse a rivendicare sia la
Transilvania, popolata da una maggioranza rumena, come abbiamo visto, sia la
Bucovina, ambedue sotto la dominazione austriaca. Sfortunatamente, quando le
truppe russe si ritirarono, il 30 marzo 1857, una serie di frodi elettorali, organizzate
dal governo turco, permise a tutti i Boiari, i nobili decisamente contrari
171 M. GLENNY. The Balkans. Ed. Granta Books, 1999. pag. 63
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