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Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

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La terza linea strategica seguita fu <strong>di</strong> costruire dei vettori d’arma efficaci – i<br />

missili balistici - per le loro armi nucleari. Gli Stati Uniti avevano i bombar<strong>di</strong>eri del<br />

Comando Aereo <strong>Strat</strong>egico (S. A. C.), che i Sovietici non sono mai riusciti a<br />

riprodurre bene, e lo v<strong>ed</strong>iamo ancor oggi. Sviluppando i missili balistici<br />

intercontinentali, essi quin<strong>di</strong> colsero qual’era il punto debole dell’<strong>Occidente</strong>, e lo<br />

costrinsero a venire a patti in una situazione che fu definita <strong>di</strong> “Distruzione Reciproca<br />

Garantita” o, in acronimo, M. A. D. che in Inglese, molto appropriatamente, significa<br />

“matto”.<br />

A queste misure si aggiunse, negli anni ’70, un altro capitolo della guerra<br />

economica, oltre alla concorrenza dei noli marittimi, e fu il dumping (ven<strong>di</strong>ta<br />

sottocosto) dell’acciaio, sempre per danneggiare le economie occidentali. Il<br />

particolare agghiacciante, che venne alla luce pochi anni fa, dopo il crollo<br />

dell’Unione Sovietica, fu che questa misura fu decisa dai leader del Cremlino come<br />

alternativa alla guerra preventiva, proposta dai militari, per risolvere il sempre più<br />

grave problema dell’economia, usando il sistema napoleonico – per intenderci, quello<br />

<strong>di</strong> sfruttare le zone occupate dell’Europa.<br />

Anche per questo, Breznev, per il quale “evitare la guerra e prepararla erano (due<br />

elementi) inestricabilmente legati” 217 enunciò pubblicamente la sua dottrina<br />

strategica, nei seguenti termini: “Non permettete a nessuno <strong>di</strong> parlarci in termini <strong>di</strong><br />

ultimatum e forza. Noi abbiamo tutto il necessario – una politica <strong>di</strong> pace genuina, la<br />

217 C. RICE. Op. cit. pag. 158.<br />

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