Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

Il reggente dell’epoca, Hideyoshi, “nei suoi contatti con gli europei (i Portoghesi
sarebbero stai seguiti ben presto dagli Olandesi) cercava anche di promuovere il
commercio estero, fonte di ricchezza e sostegno della forza militare. Lo sviluppo
delle relazioni commerciali con i mercanti portoghesi permette a questi ultimi di far
uscire annualmente circa ottanta tonnellate d’argento estratte dalle miniere
giapponesi. (Inoltre avanza) richieste insistenti ma infruttuose ai portoghesi di
cedergli una nave per poterla esaminare e copiare” 315 .
Due cose vanno notate, fin da ora: in primo luogo, il fatto che il Giappone, a
differenza della Cina, non era pregiudizialmente chiuso alle influenze occidentali,
almeno all’inizio, o quando i leader del paese erano lungimiranti, come nel nostro
caso. L’aver capito, fin da allora, la stretta connessione tra commercio internazionale
e forza militare è la dimostrazione di un’apertura mentale che fa invidia anche a chi
vive nella nostra epoca.
Inoltre, è significativa l’attenzione verso gli strumenti del Potere Marittimo.
Vedremo il Giappone, nel XIX secolo, andare ad imparare la costruzione e la
condotta delle navi da guerra in Gran Bretagna, che all’epoca aveva la prima Marina
al mondo, segno che si puntava sempre ad acquisire ciò che vi era di meglio in
circolazione. Nel XVI secolo, i migliori erano i Portoghesi, e fu chiesto a loro, anche
se invano.
Ma Hideyoshi, pressato dalla corte imperiale, fu anche costretto a chiudere le
porte ai missionari, vista l’enorme diffusione della fede cristiana, in quanto riteneva
315 Ibid. pgg. 222-223.
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