Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

che gli Stati Uniti non possono permettersi di essere superati da qualsiasi stato, come
forza navale predominante, eccetto dalla Gran Bretagna; poiché dal predominio
navale, e non dalla semplice occupazione di posizioni, dipenderà un controllo
efficiente dello sbarramento tracciato tra Cuba e Portorico” 68 .
In estrema sintesi, l’autore si preoccupava che una potenza europea potesse
contestare agli Stati Uniti il possesso del futuro Canale, che avrebbe consentito vuoi
una fonte di reddito, grazie ai pedaggi per il suo attraversamento da parte dei
mercantili, vuoi un migliore collegamento marittimo con la costa occidentale, vuoi
infine il trasferimento agevole delle forze navali da un oceano all’altro, senza dover
compiere il lungo e tempestoso Stretto di Magellano.
Non a caso, egli si preoccupava d’insegnare due aspetti fondamentali della geo-
strategia marittima. Il primo era l’importanza del commercio marittimo: “eccetto la
sua funzione di grande arteria che unisce i paesi tra loro, il mare non è che un
possedimento infruttifero. Il mare, o l’acqua, è solo un grande mezzo di circolazione,
creato dalla natura, proprio come il denaro è stato creato dall’uomo per lo scambio
dei prodotti. Cambiate il flusso di uno qualsiasi di questi fattori come direzione o
intensità, e modificherete le relazioni politiche e industriali del genere umano” 69 .
Anni dopo, il grande Fernand Braudel definirà il commercio marittimo “l’ampia
circolazione” 70 senza la quale una grande civiltà non può vivere.
Il secondo aspetto cui l’autore teneva moltissimo era quello riguardante
l’importanza delle posizioni. L’aforisma di Napoleone sul fatto che “la guerra è un
68 Ibid. Vol II, pag. 135.
69 Ibid. Vol I, pag. 201.
70 F. BRAUDEL. Il Mediterraneo. Ed. Bompiani, 1998, pg. 57.
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