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Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

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Cina era stata rimessa, volente o nolente, in contatto con il resto del mondo, e non se<br />

ne sarebbe più allontanata.<br />

“Il monito <strong>di</strong> Napoleone, <strong>di</strong> lasciar dormire il gigante cinese, fu gettato al vento<br />

dagli uomini <strong>di</strong> stato europei. Ma a quegli stranieri che avevano un’idea della forza<br />

del popolo cinese, risuonavano nelle orecchie le parole <strong>di</strong> un mandarino: ‘ci possono<br />

anche <strong>di</strong>vorare, ma non ci potranno mai <strong>di</strong>gerire” 260 .<br />

Questa era la situazione, quando Mahan pubblicò il libro “ The Problem of Asia”<br />

del quale abbiamo già commentato alcuni passi. È ora, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> v<strong>ed</strong>ere cosa egli<br />

scrisse sulla Cina, in termini <strong>di</strong> strategia. Sul piano geografico, l’autore osserva che<br />

“per la Cina, che fruisce <strong>di</strong> una frontiera marittima, questa è il mezzo più proficuo per<br />

promuovere il commercio – l’interscambio – m<strong>ed</strong>iante il quale nazioni che hanno una<br />

vita vigorosa sostengono e sviluppano la loro forza attraverso il contatto con le fonti<br />

esterne, che, a loro volta, si rinnovano” 261 .<br />

Questo è generalmente vero, anche se, purtroppo, “il governo e il popolo sono<br />

contenti <strong>di</strong> rimanere stazionari, non conoscendo e non desiderando il progresso.<br />

(Introducendo i cambiamenti), non si tratta, ovviamente, <strong>di</strong> togliere il possesso agli<br />

abitanti, cosa né praticabile né desiderabile” 262 . Infatti, lo scopo delle gran<strong>di</strong> potenze<br />

dovrebbe essere quello <strong>di</strong> “sviluppare la Cina attraverso i Cinesi, rinvigorirli <strong>ed</strong><br />

ispirare, anziché sostituire, le autorità esistenti” 263 .<br />

260 H. S. HEGNER. Op. cit. pag. 48:<br />

261 A. T. MAHAN. The Problem of Asia. Pag, 41.<br />

262 Ibid. pag. 59-60.<br />

263 Ibid. pag. 66.<br />

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