Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

Non è questa la sede né per azzardare soluzioni improbabili, né per avallare la
politica interna della Cina, caratterizzata da un autoritarismo bonapartista, né
tantomeno per criticarla. Quello che interessa è prendere atto che la Cina è un gigante
dai piedi di argilla, e come tutti gli stati in queste condizioni potrebbe, in alternativa,
vuoi cercare di esportare la sua instabilità, indirizzando la sua opinione pubblica
verso bersagli esterni (fenomeno esplosivo), vuoi piombare di nuovo in una guerra
civile senza fine, per mancanza di concordia nazionale (fenomeno implosivo).
In questi anni, grazie alla collaborazione con l’Occidente, la Cina ha avviato un
tumultuoso processo di sviluppo e di modernizzazione, ed ha tenuto un
comportamento moderato e tranquillizzante, in tutte le sue relazioni esterne,
malgrado le pesanti critiche dell’Occidente, nei confronti di alcune azioni di politica
interna; l’eccezione è stata la disputa con Taiwan (Formosa), che ha reso necessaria,
in un caso, la dislocazione di due gruppi da battaglia americani, per contenere le
pressioni sul governo dell’isola.
La stessa penetrazione in Siberia viene fatta in modo da non urtare le
ipersensibilità russe, poco attente alle questioni di lungo termine, un po’ come fu fatto
per la ferrovia trans americana: si mandano i lavoratori, di cui vi è gran bisogno,
questi si installano, si accasano e fanno venire i conoscenti, in modo da creare una
presenza dalla massa critica sufficiente per non essere cacciati.
Va detto che il confine attuale fu concordato nel 1950, come parte del trattato di
alleanza sino-sovietico, e comportò il riconoscimento, da parte della Cina,
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