Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

turche erano riuscite alla fine a piegare la fiera resistenza dei Veneziano, dopo uno
dei più lunghi assedi della storia moderna.
L’isola, nel 1839-41 era stata prima desiderata e poi retta dal governatore
dell’Egitto, fino agli accordi di pace, successivi alla sua ribellione contro la Sublime
Porta. Ma la maggioranza della sua popolazione era costituita da isolani greci, una
razza di montanari e marinai, fieri difensori della loro autonomia e del loro stile di
vita spartano. E la popolazione non aveva risparmiato gli sforzi per liberarsi dal giogo
ottomano. Dopo le fine della guerra d’indipendenza greca, essi si erano sollevati tre
volte, contro i loro oppressori, prima nel 1841, quindi nel 1856 e, più tardi , nel 1863,
nonostante la crudele repressione compiuta, ogni volta, dalle truppe turche.
Nel maggio 1866, la popolazione iniziò a lamentarsi per le pesanti tasse e contro
l’ingiusto sistema giudiziario. Non era precisamente una dimostrazione pacifica, data
l’abitudine inveterata degli abitanti ad essere armati, anche quando essi erano a casa,
ma nel complesso il governatore era riuscito a calmare la folla promettendo che le
lamentele sarebbero state sottoposte alla Sublime Porta. Questo era, naturalmente,
solo un tentativo di guadagnar tempo, perché l’esito non era in dubbio: le finanze
dell’impero erano vicine alla bancarotta, e nessun sultano avrebbe mai concesso né
una riforma giudiziaria, che desse più spazio alle aspirazioni locali, né una drastica
riduzione degli elevati tributi da pagare.
Oltre a ciò, il sultano temeva che ogni concessione a Creta avrebbe
immediatamente acceso ulteriori richieste pressanti, da parte dei già irrequieti slavi
dei Balcani. Passarono due mesi, prima che arrivasse la risposta, e questa volta essa
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