Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

dei consiglieri militari europei. In questo episodio, i Giapponesi fecero strage di
soldati nemici, con le mitragliere, e si preoccuparono solo di salvare i naufraghi
europei, tanto che solo i cinesi in grado di nuotare riuscirono a salvarsi, raggiungendo
la costa.
Anche a causa della difficoltà ad inviare rinforzi e rifornimenti dalla madrepatria,
l’esercito cinese subì una serie di sconfitte, tanto che il governo cinese decise di
radunare un grande convoglio, e di farlo scortare da tutta la squadra navale del nord,
al comando dell’ammiraglio Ting, “uomo valoroso, ma che aveva fatto, dicesi, la sua
carriera nella cavalleria, dove toccò il grado di generale” 273 . Il convoglio partì il 16
settembre 1894, arrivando felicemente a destinazione, all’imboccatura del fiume
Yalu, che oggi segna il confine fra la Cina e la Corea del Nord. Ma il giorno
successivo si presentò la squadra navale giapponese, al gran completo.
Ne scaturì la battaglia dello Yalu, in cui le sole navi cinesi che sopravvissero
erano due vecchie corazzate, mentre il resto della squadra andò distrutto. Questo rese
i Giapponesi padroni del mare, consentendo loro di sbarcare nella baia di Talien, ed
assediando Port Artur. Caduta questa città, i Giapponesi passarono ad attaccare il
porto cinese di Wei-hai Wei, la base navale del nemico nel nord, effettuando una
serie di attacchi in porto con le torpediniere, ed affondando una delle due corazzate
nemiche. Nel frattempo, l’esercito cinese il quale, a parte la sua inferiorità di
armamento, era rimasto isolato e privo di rifornimenti, non fu più in grado di resistere
al nemico.
273 Ibid. pag. 261.
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