Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

strumento per condurre queste azioni, come pochi anni dopo avrebbe fatto
Napoleone.
L’annessione della Crimea, da parte della Russia, nel 1783, contrariamente a
quanto previsto dal trattato di pace di Küciük Qainargè, costrinse “molti Tatari a
rifugiarsi nei domini del sultano” 192 , con una ulteriore crisi con la Sublime Porta,
sfociata in un’altra guerra, nel 1787, anch’essa vittoriosa, malgrado l’intervento della
Svezia a fianco della Turchia. All’accettazione ottomana del possesso della Crimea,
da parte della zarina, si aggiunsero, come prezzo per la pace, “la piazzaforte di
Očakov e la costa del Mar Nero fino allo Dnestr” 193 .
Pochi anni dopo, nel 1801, “la parte orientale della Georgia, antico paese
ortodosso della Transcaucasia, si unì alla Russia, che estese il proprio dominio alla
Georgia occidentale nel 1803-1810. Sottoposti a pesanti pressioni dai loro potenti
vicini mussulmani, persiani e turchi, i georgiani più volte avevano chiesto e di tanto
in tanto ricevuto l’aiuto russo” 194 . Questa ulteriore avanzata, al di là delle montagne,
costituiva un serio pericolo sia per la Persia sia per la Sublime Porta, e ne derivò
l’ennesima guerra vittoriosa, dal 1804 al 1812, che fruttò alla Russia il Daghestan,
l’Azerbaigian, ceduti dalla Persia, oltre alla “Bessarabia ed una striscia lungo le coste
orientali del Mar Nero” 195 , cedute dai Turchi.
Passata la bufera dell’invasione napoleonica, i problemi interni della Russia,
inclusa la fallita rivoluzione dei decabristi tolse gran parte della spinta propulsiva
192 N. V. RIASANOVSKY. Op. cit. pag. 269.
193 Ibid. pag. 270.
194 Ibid. pag. 310.
195 Ibid. pag. 311.
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