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Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

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popolo in armi. È soprattutto per questa ragione che il nemico ritiene anche<br />

pericoloso avventurarsi all’interno <strong>di</strong> questi territori” 296 .<br />

Per quanto riguarda la manovra – e qui si ritorna alla caratteristica principale della<br />

concezione strategica <strong>di</strong> Mao – egli riba<strong>di</strong>sce che “la linea del fronte dell’Armata<br />

Rossa è determinata dalle sue operazioni. L’assenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezioni operative stabili<br />

comporta l’instabilità della linea del fronte. Sebbene la <strong>di</strong>rezione generale resti, per<br />

un tempo ridotto, immutabile, le <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong>rezioni parziali il cui insieme costituisce<br />

la <strong>di</strong>rezione generale subiscono mo<strong>di</strong>ficazioni costanti: quando in un dato momento<br />

sono le truppe che operano secondo la <strong>di</strong>rezione generale a trovarsi bloccate, bisogna<br />

mo<strong>di</strong>ficare quest’ultima” 297 .<br />

Va peraltro notato che, all’interno <strong>di</strong> questa impostazione, il pensiero <strong>di</strong> Mao<br />

contiene anche aspetti più classici, come l’enfasi sull’alternanza <strong>fra</strong> offensiva e<br />

<strong>di</strong>fensiva, sull’importanza della manovra e della concentrazione delle forze, <strong>di</strong> cui<br />

Mao conosce le <strong>di</strong>fficoltà, tanto da osservare: “a prima vista, la concentrazione delle<br />

forze sembra molto facile, ma in realtà non è così. Molti comandanti, (infatti)<br />

<strong>di</strong>sperdono frequentemente le loro forze. Questo succ<strong>ed</strong>e perché la dottrina strategica<br />

<strong>di</strong> questi capi non è sufficientemente sviluppata, perché si smarriscono davanti ad una<br />

situazione complicata, <strong>di</strong>ventando schiavi (della volontà del nemico), perdono<br />

l’iniziativa e non si preoccupano più che <strong>di</strong> tappare le falle” 298 .<br />

Ma il concetto <strong>di</strong> concentrazione delle forze, in Mao non è da intendersi in senso<br />

assolutistico, tanto che egli parla <strong>di</strong> “trasformare il colpo convergente che l’esercito<br />

296 A. CORNELI (a cura <strong>di</strong>). Op. cit. Pag.70.<br />

297 Ibid. pag. 72.<br />

298 Ibid. Pag. 68.<br />

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