Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

nemico, né dei crimini di guerra, né dell’evacuazione forzata di Cinesi e Coreani nei
campi di lavoro in Giappone” 390 .
Ma è avvenuto anche di peggio: “l’anno successivo (1978) la riabilitazione dei
principali criminali di guerra ricevette un’imprevista accelerazione. Quattordici
militaristi, incluso Tojo, furono segretamente inseriti fra i martiri del tempio di
Yasukuni, che è dedicato ai caduti in guerra del Giappone ed è il tempio scintoista
più venerato” 391 .
Come se non bastasse il Primo Ministro Ohira, prima di andare in visita ufficiale
negli Stati Uniti, fece visita al tempio, scatenando polemiche senza fine, ed infine, nel
1982, un’altra linea guida per i libri di testo “descrisse l’invasione della Cina come
un’avanzata e lo stupro di Nanchino come dovuto alla resistenza dell’esercito cinese.
(Il testo diceva:) quando essi inflissero pesanti perdite all’esercito giapponese, le
truppe nipponiche erano adirate e, come risultato, esse uccisero molti soldati e civili
cinesi” 392 .
In definitiva, a differenza di quanto è accaduto in Germania, nel Giappone larghi
strati della popolazione non rifiutano come un male quanto è successo nella Seconda
Guerra mondiale, tanto che recentemente la proposta della Sfera di Co-prosperità è
stata fatta circolare di nuovo, come se fosse una proposta nuova.
In un paese che è legato alle tradizioni guerriere, la cosa è naturale, anche se
deprecabile, ma questo indica che oggi, come nel XIX secolo, l’approccio giapponese
è spesso ancora quello del motto: “morale giapponese, tecnica occidentale” e per
390 A. C. BRACKMAN. The Other Nuremberg. Ed. Quill-William Morrow, 1987, pag, 27.
391 Ibid. pag. 29.
392 Ibid. pag. 28.
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