Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

Nacquero importanti società, come la Società delle Terre Rosse e la Società delle
Piantagioni di Hevea.
Tuttavia un’industria maggiore, come la Michelin non investì in Indocina prima
del 1925. Il vero boom del caucciù dell’Indocina risale, infatti, solo agli anni ’20:
bisogna infatti che passino sei- sette anni dal momento in cui la terra viene dissodata
e quello in cui gli alberi sono produttivi. Le esportazioni di caucciù della penisola
diventarono allora considerevoli, dato che i proprietari approfittarono dell’andamento
mondiale in aumento tra il 1925 e il 1926. Allo stesso tempo si verificò l’arrivo
massiccio di capitali provenienti dalla madrepatria in Indocina, attirati da profitti così
elevati.
Traendo beneficio da premi remunerativi e capitali crescenti, i proprietari delle
piantagioni moltiplicarono gli spazi coltivati ad hevea. Perciò, il mercato mondiale
conobbe delle oscillazioni brusche con l’inizio della crisi e il calo di domanda dei più
grandi consumatori mondiali, gli Stati Uniti in particolare. A partire dal 1930, la tratta
di caucciù scese al di sotto di quello del 1922, e il governo generale dell’Indocina fu
chiamato a dare aiuto. Le autorità accordarono degli incentivi e dei prestiti, facendo
attenzione affinché la regolamentazione internazionale messa in atto a partire dal
1934 non ledesse gli interessi delle società francesi. La Banca di Indocina intervenne
accordando degli anticipi e diventando a volte padrona delle piantagioni.
Infine, passato il periodo peggiore della crisi dovuto al crack finanziario del 1929,
iniziato negli Stati Uniti, la coltura di hevea in Indocina riprese slancio, al prezzo di
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