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Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

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Va detto che il principale sostegno a quest’ultimo venne, a partire dal 1941, dagli<br />

Stati Uniti, i quali, oltre a fornire armamenti e denaro, giunsero ad organizzare una<br />

piccola forza aerea <strong>di</strong> volontari le cosiddette Flying Tigers, i cui attacchi ridussero la<br />

progressione giapponese verso l’interno della Cina, e contribuì alla sconfitta<br />

dell’esercito nipponico a Taierzhuang, nell’aprile 1938.<br />

Con la conquista <strong>di</strong> Canton, da parte giapponese, si creò una situazione destinata a<br />

durare a lungo, con gli invasori che controllavano la fascia costiera, e gli<br />

in<strong>di</strong>pendentisti all’interno del paese, troppo vasto per essere conquistato dal nemico.<br />

Mentre gli in<strong>di</strong>pendentisti avevano eletto, come loro capitale, Chongqing, nel<br />

Sichuan, sull’alto corso del fiume Yang-tse-Kiang, un governo filo-giapponese si<br />

installò a Nanchino, retto da Wang Jingwei.<br />

Nella visione <strong>di</strong> quest’ultimo, il nazionalismo doveva “lasciare il posto ad un<br />

panasiatismo, che v<strong>ed</strong>eva nell’alleanza tra Cina e Giappone uno strumento per<br />

abbattere definitivamente l’imperialismo occidentale in Asia” 287 . Questa visione, in<br />

realtà, non era altro che un corollario della dottrina giapponese della cosiddetta “Sfera<br />

<strong>di</strong> co-prosperità”, un’Asia libera dagli influssi occidentali <strong>ed</strong> in grado <strong>di</strong> svilupparsi e<br />

progr<strong>ed</strong>ire autonomamente. Peraltro, abbiamo visto che un’eventuale unione cino-<br />

giapponese era stata già considerata dal Mahan come un fattore che avrebbe creato un<br />

centro <strong>di</strong> potere soverchiante, il cosiddetto “pericolo giallo”.<br />

Di fatto, le esigenze delle continue guerre, cui si aggiungerà la Seconda Guerra<br />

mon<strong>di</strong>ale, per non parlare della <strong>di</strong>pendenza alimentare giapponese dalle importazioni<br />

287 Ibid. pag. 602.<br />

207

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