Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

conclusa sembrava confermare la preminenza della difensiva su posizioni preparate,
anche se l’avvento delle nuove armi, e l’uso degli ampi spazi russi rendeva la guerra
di trincea improponibile.
Inoltre, malgrado la tendenza politica fosse a favore della milizia, egli spinse i
giovani capi militari a dedicarsi al pensiero puramente militare, distaccandosi dal
dibattito politico, e sviluppando il concetto di “una intera nazione preparata per la
guerra, uno stato-guarnigione, proponendo la militarizzazione delle industrie-chiave e
la centralizzazione dell’autorità in fatto di decisioni militari” 210 . Il concetto di una
guerra integrale, in cui tutte le forze della nazione avrebbero lottato e lavorato per il
comune obiettivo della vittoria, fu la base della preparazione sovietica alla guerra, un
concetto che poi fu concepito ed applicato pochi anni dopo in Germania.
Questo concetto fu poi ancora sviluppato da Shaposhnikov e da Tukhachevsky, e
quest’ultimo, in particolare, arrivò fino a riaffermare l’importanza della “Grande
Strategia”, notando che esisteva: “un ruolo ancora maggiore per la politica integrata.
(Ad esempio) l’economia e la diplomazia potrebbero servire a perseguire fini militari.
La diplomazia poteva orientare le relazioni col mondo capitalista in modo da isolare
le nazioni più pericolose” 211 .
Sul piano puramente tecnico, egli favorì una serie di profonde innovazioni, fra le
quali un’organizzazione operativa basata sui gruppi d’impiego interarma (Combined
Arms), per penetrare in profondità nelle linee nemiche, come del resto veniva
proposto da Guderian in Germania - un concetto oggi a noi familiare - ma che fu
210 Ibid. pag. 660.
211 Ibid. pag. 662.
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