Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

concluso questo accordo, i Giapponesi si erano anche assicurati l’appoggio francese
su questo argomento. Quando gli Stati Uniti si opposero, era già troppo tardi.
Malgrado la violenta campagna di stampa che si scatenò in America, fu necessario
raggiungere un compromesso, e ci si accordò sul fatto che il Giappone avrebbe
“mantenuto il possesso delle ex isole tedesche a nord dell’Equatore non con piena ed
illimitata sovranità, ma come amministratore di un mandato, o commissione, da parte
delle potenze alleate ed associate. I termini di quel mandato proibivano
specificamente la costruzione di fortificazioni o lo stabilimento di basi militari, senza
eccezione, nelle isole soggette al mandato” 364 .
Tanto per non perdere l’occasione, in aggiunta ai due contenziosi sulla Cina e
sulle isole del Pacifico, il Presidente Wilson provocò l’indignazione generale in
Giappone, quando prima si rifiutò di appoggiare, alla conferenza di pace, una
clausola che “affermava la parità delle razze nella Lega delle Nazioni” 365 e poi cercò
di convincere la Gran Bretagna a non rinnovare l’alleanza anglo-nipponica, il cui
trattato scadeva nel 1921. Ovviamente, vi erano ragioni di politica interna, come
l’irritazione dei californiani, ma non era questo un passo destinato a ridurre le
tensioni già alte fra i due paesi.
Anche i programmi di costruzione navale del Giappone finirono sotto
osservazione negli Stati Uniti, in questo clima di crescente attrito, ai limiti della
paranoia. Secondo il governo giapponese, la Marina aveva bisogno di una linea di
battaglia di otto corazzate ed otto incrociatori corazzati moderni, vale a dire con
364 Ibid. pag, 92.
365 Ibid. pag. 96.
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