Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

dall’uno all’altro dei contendenti più volte, e comunque l’impero dovette contentarsi
di contenere il potente rivale, impedendogli l’occupazione definitiva delle zone-
chiave dell’Iraq meridionale e del Caucaso.
Un altro aspetto importante dell’espansione mussulmana è costituito dalla politica
marittima e commerciale. L’impero ottomano, dopo aver illuso le Repubbliche
marinare di Genova e Venezia, praticò una politica monopolistica dei commerci
internazionali con l’Asia centro-orientale, imponendo pesanti tributi e quindi
chiudendo di fatto la “via della seta” all’Europa.
Questo, come abbiamo visto, portò alla scoperta del continente americano, nonché
della rotta attraverso il Capo di Buona Speranza, da parte dell’Occidente. Il risultato
brillante fu che la Sublime Porta, invece di ritagliarsi la sua giusta fetta di profitto sui
traffici con l’Asia, attraverso una politica commerciale avveduta, si trovò a perdere
una fonte di prosperità, fatto oltremodo pericoloso per una grande potenza, con
ambizioni espansionistiche.
Il Mediterraneo, per la Sublime Porta, era poi un’area in cui da una parte era
possibile contenere ed indebolire le potenze occidentali, scatenando la guerra al
commercio, e compiendo razzie sulle coste, per il tramite dei potentati nord-africani;
dall’altra, i sultani erano ben consapevoli che l’Adriatico ed il Mar Ionio erano una
porta aperta per attaccare il fianco sinistro della loro progressione nei Balcani, e
quindi la funzione principale della loro flotta era di proteggere quel lato esposto,
sacrificandosi, se necessario, come avvenne a Lepanto nel 1571.
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