Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

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che invase il territorio cambogiano il 14 novembre 1940, malgrado avesse firmato con la Francia un Patto di non Aggressione il 12 giugno precedente. La reazione francese fu decisa: il 17 gennaio 1941, la divisione navale dell’Estremo Oriente, al comando del Capitano di Vascello Berenger, “sorprese e distrusse, nella baia di Koh-Chang due guardacoste corazzati e tre torpediniere” 453 . Visto che anche su terra i Francesi stavano avendo successo con la loro controffensiva, il Giappone intervenne e spinse le parti ad un accordo di pace l’11 marzo 1941, nel quale la Francia dovette “cedere alla Thailandia tre provincie in Cambogia e due provincie nel Laos” 454 . Un secondo, più massiccio attacco giapponese ebbe luogo il 9 marzo 1945, quando il governo francese, presieduto dal generale De Gaulle, dichiarò guerra all’Asse. Rapidamente, i Giapponesi procedettero alla conquista dell’Indocina, e decapitarono sia il generale Lemonnier sia il governatore Auphelle; l’11 marzo successivo essi costrinsero quindi l’imperatore dell’Annam a “proclamare la fine del protettorato francese e l’indipendenza del suo paese sotto la protezione giapponese” 455 . Nel frattempo, dal luglio 1944, guerriglieri indocinesi, i cosiddetti Viet Minh, avevano cominciato ad operare contro i Giapponesi nelle zone più remote del Vietnam del Nord e nello Yunnan, agli ordini di Ho-Chi-Min e di un giovane militare di talento, Vo-Nguyen Giap. “Il giorno della vittoria contro il Giappone, i Viet Minh erano l’unico gruppo di una certa consistenza nel Viet-Nam che potesse sfruttare il vuoto di potere esistente 453 C. FARRÈRE. Histoire de la Marine Française. Ed. Flammarion, 1956, pag. 404. 454 B. B. FALL. Dall’Indocina al Vietnam: Storia di due Guerre. Ed. Sugar, 1968, pag. 17. 455 Ibid. pag. 20. 316
nella zona. I Cinesi nazionalisti, entrati dallo Yunnan, non solo non ricuperarono dal Viet Minh le numerose ed eccellenti armi giapponesi, ma vendettero loro ingenti quantitativi delle loro armi americane” 456 . Così, quando la Francia occupò di nuovo l’Indocina, nel dicembre 1946, si trovò a dover combattere contro un nemico molto forte e sfuggente, che rifiutava gli scontri in campo aperto e moltiplicava gli attacchi contro avamposti e colonne isolate. La vittoria dei comunisti in Cina consentì ai Viet Minh un appoggio sicuro, ma con la fine della guerra di Corea fu chiaro che la Francia avrebbe dovuto sostenere da sola un peso insopportabile. La resa di Diem Bien Phu, nel marzo 1954 fu quindi solo una tragedia annunciata. La cessazione del fuoco, negoziata a Ginevra il 20 luglio 1954, pose le basi per un’Indocina divisa in quattro stati indipendenti, rispettivamente il Laos, la Cambogia, il Viet Nam del Nord ed il Viet Nam del Sud, divisi dal confine che correva lungo il 17° parallelo. In quest’ultimo paese, che comprendeva la Cocincina ed una parte dell’Annam, trovarono rifugio, con un esodo biblico, i cattolici del Tonchino, insieme a tutti coloro che volevano sfuggire al regime comunista. Erano state poste le premesse per la Seconda Guerra d’Indocina, e questa volta sarebbe toccato agli Stati Uniti combatterla. La decisione di fronteggiare direttamente i comunisti, appoggiati dai guerriglieri del Sud, denominati Viet Cong, fu un errore strategico, che costrinse gli USA a dispiegare fino a 500.000 soldati, relegando in compiti secondari le forze del Viet Nam del Sud. Quando fu chiaro che non vi era 456 Ibid. pgg. 21-22. 317
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Ferdinando Sanfelice di Monteforte
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