Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

agli ordini del Papa o, per meglio dire, agli ordini di Dio trasmessigli dal Papa. Se
tutto era andato male, la colpa era degli uomini che avevano peccato” 148 . Il capro
espiatorio fu individuato nell’imperatore di Bisanzio, e cominciarono a montare le
pressioni per farla finita con quest’impero che non solo non aiutava i Crociati,
facendo loro mancare i rifornimenti promessi, ma addirittura si alleava col nemico!
Come avviene dopo ogni sconfitta, subita da un contingente straniero di
spedizione, le forze della regione si imbaldanzirono, ritenendo a ragione che, per un
po’, l’Occidente non avrebbe più interferito negli affari loro. Quindi, da una parte i
Turchi ripresero l’offensiva contro il regno di Gerusalemme ed i connessi principati
latini, e dall’altra l’imperatore di Bisanzio, in temporaneo accordo con i primi, ne
approfittò per ottenere la sottomissione di quello sventurato regno.
Un astro nascente, nel campo mussulmano, creò le premesse per la fine della
conquista latina dei Luoghi Santi. Salah el-Dīn, più noto da noi come il “feroce
Saladino” non aveva propositi bellicosi contro il regno, ma intendeva continuare la
politica prudente dei suoi predecessori, stretto com’era fra l’impero bizantino e gli
altri potentati islamici, che spesso si alleavano ai cristiani per allargare i loro domini.
Fu una scorreria di un personaggio minore, Renaud di Chatillon, divenuto signore
di Kerak,un castello nel Moab, che dominava i passaggi delle carovane con la Mecca,
(noto anche come il Krak dei Cavalieri) a sconvolgere il precario equilibrio esistente.
Egli era un ulteriore esempio di un Occidentale “che il pellegrinaggio o la sete di
avventura conducevano in Oriente, dove trovavano una sposa” 149 . Nel nostro caso,
148 Ibid. pag. 445.
149 J. RICHARD. La Grande Storia delle Crociate. Newton & Compton, 1999, pag. 186.
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