Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

ai tempi della svolta atlantista; i sentimenti forti, specie fra la popolazione, portano la
dirigenza di quel paese a prendere, spesso, delle posizioni che a noi appaiono inutili,
ma queste sono destinate al “mercato interno” e vanno prese per quello che sono.
4)-La Cina e l’Occidente- Due strategie a confronto; (inserire P.K. su Mao, pg.
514)
a)-La grande strategia dell’Impero al suo fulgore e l’isolazionismo
“Fra tutte le civilizzazioni dei tempi pre moderni, nessuna appariva più avanzata,
nessuna si sentiva più superiore di quella cinese. La sua cultura rimarchevole; le sue
pianure estremamente fertili ed irrigate, connesse da un sistema di splendidi canali fin
dal XI secolo; e la sua amministrazione unificata, condotta da una burocrazia
confuciana aveva dato una coerenza ed una sofisticazione alla società cinese che era
l’invidia dei visitatori stranieri. È vero che essa aveva subito pesanti guasti dalle orde
mongole, ed alla successiva dominazione di Kublai Khan. Ma la Cina aveva
l’abitudine di cambiare i suoi conquistatori molto di più di quanto essa veniva
cambiata da loro, e quando la dinastia Ming emerse nel 1368 per riunire l’impero ed
alla fine sconfiggere i Mongoli, rimaneva molto del vecchio ordine e del vecchio
sapere” 222 .
In realtà, questi erano stati cacciati da una rivolta popolare, iniziata nel 1352, dopo
che le loro depredazioni avevano provocato carestia ed epidemie. Il futuro imperatore
Zhu Yuanzhang emerse come il leader della rivolta, costringendo, dopo la conquista
222 P. KENNEDY. The Rise and Fall of the Great Powers. Fontana Press, 1988, pag. 5.
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