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Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

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La sua reazione in estrema buona f<strong>ed</strong>e, si racconta, fu che se mancava il pane per il<br />

popolo, si poteva dar loro le brioches. Mai, alla povera regina, proveniente<br />

dall’Austria del buon governo, sarebbe venuto in mente che il problema era <strong>di</strong><br />

approvvigionamento, vuoi per carenza <strong>di</strong> prodotto, vuoi per aggiotaggio, vuoi infine<br />

per inefficienza della macchina governativa.<br />

Bisogna però ritornare agli Arabi <strong>ed</strong> ai loro rapporti con l’<strong>Occidente</strong> <strong>di</strong> allora. Nel<br />

flusso e riflusso degli occupanti <strong>di</strong> quello che noi chiamiamo, alla maniera della<br />

geografia tolemaica, il M<strong>ed</strong>io <strong>Oriente</strong>, anche la Città Santa, Gerusalemme, aveva<br />

vissuto alterne vicende. Posta sotto il dominio bizantino, a partire dal VII secolo, la<br />

città fu prima conquistata, il 19 maggio 614, dai Persiani <strong>di</strong> re Cosroe, e questi “con<br />

l’aiuto dell’elemento giudaico sempre represso e sempre turbolento, fecero strage<br />

della popolazione cristiana. Le gran<strong>di</strong> basiliche costantiniane e giustinianee andarono<br />

<strong>di</strong>strutte” 117 .<br />

Riconquistata nel 629 dall’Imperatore Eraclio, fu <strong>di</strong> nuovo persa dai cristiani, nel<br />

637, quando “gli Arabi <strong>di</strong> Omar comparvero davanti alla Città Santa. Quattro mesi<br />

resistettero i cristiani; poi il califfo venne da M<strong>ed</strong>ina per regolare personalmente la<br />

capitolazione con il patriarca Sofronio. Poi entrò in città modestamente e si recò a<br />

riverire sulla soglia il Santo Sepolcro” 118 .<br />

In estrema sintesi, la resa <strong>di</strong> Gerusalemme fu il risultato <strong>di</strong> un accordo, nel quale<br />

“il culto cristiano fu permesso, non però pubblicamente. Furono rispettate le chiese, i<br />

monasteri, le croci collocate nei vari punti della città; nessun <strong>ed</strong>ificio fu tolto al culto<br />

117 F. COGNASSO. Op. cit. pag. 97.<br />

118 Ibid.<br />

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