Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

Nord e Cina del Sud” 283 . Fu proprio di questo contrasto che i generali finirono per
essere l’espressione.
Per sventare il pericolo di una scissione, il 14 febbraio 1912, Sun Yat-sen si
dimise e favorì l’elezione alla Presidenza di Yüan Shih-K’ai, l’ex Primo Ministro
imperiale, che risiedeva a Pekino, ed il cui “Esercito del Nord” gli permetteva di
controllare quella parte del paese. Ma il governo centrale non riuscì ad incanalare le
energie rivoluzionarie verso una rinascita del paese.
La debolezza estrema del governo centrale fu sfruttata prima dalla Mongolia
Esterna per proclamare l’indipendenza nel 1911, con l’appoggio russo, quindi dal
Tibet, che spinto dalla Gran Bretagna compì lo stesso passo due anni dopo. In
ambedue i casi, furono negoziati degli accordi secondo i quali la Cina non
riconosceva l’indipendenza di questi territori, conservando quindi una sovranità
nominale su di essi. Le truppe russe occupavano anche una parte della Manciuria e
tutto il Sinkiang.
Questo spiega l’estrema attenzione dell’attuale governo cinese verso l’unità
territoriale del paese. Vedremo infatti, nel 1951, la Cina rioccupare il Tibet,
profittando della fine dell’Impero Britannico; la potenza russa, invece, ha finora
impedito alla Cina di riprendersi la Mongolia Esterna, mentre sono gli USA ad
impedire la riconquista di Taiwan.
Ma, tornando agli inizi della Repubblica, l’evento più traumatico fu l’iniziativa del
Giappone, nel 1915, con il beneplacito dell’Intesa, che formulò le cosiddette
283 Ibid. pag. 69.
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