Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

coste dell’impero russo sul Pacifico vennero un po’ alla volta popolate: nel 1853 fu fondata la città
di Nikolaevsk sull’Amur, nel 1858 Chabarovsk, nel 1860 Vladivostok. Nel 1875 la Russia restituì le
isole Curili al Giappone in cambio della parte meridionale dell’isola di Sachalin” 199 .
Ma Vladivostok era chiuso dai ghiacci durante l’inverno, e non poteva quindi
soddisfare appieno le esigenze dei commerci marittimi. La Russia, quindi,
approfittando della guerra cino-giapponese del 1896-1897, ottenne dalla Cina di
costruire un ramo della ferrovia transiberiana attraverso la Manciuria, fino alla
penisola del Kuang Tung, (Liao Tung) ed installò la sua flotta dell’Estremo Oriente
nella baia naturale di Port Artur, che divenne in breve un porto fortificato.
Ma la Russia sognava di rimanere per sempre nei mari caldi, e quindi, sfruttando
la rivolta dei Boxer come scusa, dal 1901 lo zar mantenne le sue truppe in Manciuria,
anche su spinta di alcuni avventurieri che volevano sfruttare le foreste attorno al
fiume Yalu. Questa decisione, come vedremo, sarà la causa prima del disastroso
conflitto col Giappone del 1904-1905.
Per ritornare al Caucaso, bisognò attender la guerra del 1877 per acquisire,
finalmente, Kars, oltre Batum ed Ardahan, ma nel frattempo l’attenzione si spostò
anzitutto sulle spettacolari conquiste nell’Asia Centrale, che compensarono
ampiamente la vendita dell’Alaska, avvenuta nel 1867, per la misera cifra di
7.200.000 dollari. Si trattò di una vera e propria epopea, tanto che persino Jules
Verne vi ambientò un suo romanzo, “Michele Strogoff”.
Va detto che, grazie a “comandanti abili e geniali come Konstantin Kaufman e
Michail Skobelev, truppe russe accerchiarono e sconfissero il nemico mediante una
199 Ibid. pag. 391.
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