Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

caratteristiche della colonizzazione portoghese sono tali, all’inizio, da non incidere
sui normali ritmi di vita delle isole. Qui si assisterà semmai al curioso, ma
comprensibile fenomeno dell’assimilazione dei Portoghesi ivi residenti, che
sposeranno donne del luogo e muteranno usi e costumi. La lingua portoghese
sopravviverà fino ai nostri giorni: il portoghese rimarrà in uso a Batavia-Jakarta,
caratterizzando un preciso settore della città. (Particolare è) il caso di Timor, che
politicamente rimase al Portogallo fino al 1974 e continuò a lungo a costituire una
roccaforte di cultura portoghese in Indonesia” 405 .
Ai Portoghesi subentrarono gli Olandesi della Compagnia delle Indie Orientali
(VOC), a capitale misto pubblico-privato, che stabilì un governatorato autonomo nel
1610, prima con Pieter Both, e quindi con Jan Pieterzoon Coen, nel 1618; fu lui a
fondare Batavia, che divenne la capitale della colonia, e ad estendere il controllo
olandese su tutte le isole. “Coen instaurò anche un tipo diverso di rapporti con i
territori colonizzati, basato esclusivamente sulla forza delle armi e sugli equilibri
degli interessi: le isole Banda, produttrici di noce moscata, che non si piegano alle
esigenze monopolistiche della VOC, subiscono lo sterminio e la deportazione
dell’intera popolazione, nonché lo sradicamento degli alberi di noce moscata” 406 .
Ma la debolezza principale del dominio olandese risiedeva in Europa. Fu infatti la
Rivoluzione Francese, e la fuga in Inghilterra del re Guglielmo V, nel 1795, a causare
il crollo della Compagnia, ed alla fondazione della Repubblica Batava, sotto il
405 Ibid. pag. 21.
406 Ibid. pag. 22.
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