Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

enessere almeno migliore di quello attuale, grazie all’effetto positivo sulla
popolazione di ogni miglioramento relativo, con la speranza di ulteriori passi avanti
nel futuro.
Un contenzioso del quale non si parla troppo è quello relativo ai Beluci, che
abitano in un territorio divisa fra Iran, Pakistan ed Afganistan. Con la costruzione di
grandi infrastrutture, fra cui un porto per il traffico dei containers, il Pakistan sta
dimostrando di volersi spingere in quella direzione, anche come possibile sfogo alla
sua sovrappopolazione. Questa tendenza non piace, ovviamente, né all’Iran né
tantomeno agli stessi Beluci, il cui indipendentismo è represso dal governo di
Islamabad.
Viene poi il contiguo conflitto congelato sul Kashmir, che vede coinvolta, oltre
all’India e al Pakistan, anche la Cina. La tentazione, anche in questo caso, è quella di
una spartizione, possibile fonte di traumi ancora maggiori di quelli attuali. Bisogna
ammettere che non tutti i problemi del mondo si possono risolvere nello spazio di
una-due generazioni, per cui la situazione attuale di tipo armistiziale è, forse, l’unica
possibilità di evitare ulteriori conflitti, sanguinosi e rovinosi per le finanze di stati già
indebitati fino all’osso.
Si deve quindi passare al problema del confine tra India e Cina. Non si tratta solo
dell’Arunachal Pradesh, ma anche dello stesso Tibet, la cui popolazione guarda più
verso l’India che verso la Cina, anche se la massiccia immigrazione di Cinesi Han in
Tibet ha di molto alterato gli equilibri etnici. Qui, come nel Kashmir, la linea
armistiziale è il male minore: un’altra guerra tra i due contendenti può solo risolversi
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