Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

contenere la spinta offensiva dei Crociati e poi a creare le premesse per la loro
cacciata da Gerusalemme.
D’altra parte, però, la perdita di Edessa, il cui possesso era essenziale per garantire
le comunicazioni ed i rifornimenti tra il nord ed il sud dell’Anatolia, scatenò
l’emozione generale, in Occidente, soprattutto grazie alla predicazione di San
Bernardo da Clairvaux (Chiaravalle).
Anche in questo caso, la predicazione del santo servì a sventare una nuova guerra
per la Sicilia, detenuta dai Normanni, ma rivendicata da Bisanzio, che per l’occasione
si era alleato con l’imperatore d’Occidente, Corrado di Hohenstaufen. Sia
quest’ultimo, sia il re di Francia, Luigi VII, decisero di partecipare all’impresa, il che
diede un attimo di respiro ai re normanni, i quali offersero al re francese la loro flotta
e, quando l’offerta fu rifiutata, la usarono per occupare le isole Ionie, Corfù in primo
luogo, e per crearsi dei punti fortificati sulla costa del Peloponneso.
L’imperatore d’Oriente, Manuele Comneno, corse ai ripari firmando la pace con
l’emiro di Konya, un atto che scandalizzò i Crociati. Arrivati questi a Costantinopoli,
re Luigi fu tentato di prendere il potere, ma decise invece di riprendere la marcia
attraverso l’Anatolia, mentre l’imperatore Corrado, via mare, raggiunse direttamente
la Siria. Il contingente francese, cui si era unito il conte di Savoia Amedeo III con i
suoi armati, fu talmente malmenato dai Turchi, che lo sottomisero a continue
imboscate e lo costrinsero a conquistare a viva forza tutti i passaggi obbligati, che
dovette deviare verso la costa, ad Antalia, dove il re Luigi si reimbarcò per
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