Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

assicurarsi la lealtà dei suoi sudditi slavi, agirono velocemente e con destrezza per
moderare i Turchi e stabilire una situazione di sovranità nominale per la Sublime
Porta su questa provincia irrequieta, riconoscendo così di fatto la posizione di quasi
indipendenza del Montenegro e la leadership del principe Danilo.
Grazie all’ abilità di questi, ed alle condizioni topografiche favorevoli, quindi, il
Montenegro fu in grado di entrare nella carta politica dell’Europa. Ancora una volta,
il Montenegro era la dimostrazione che un popolo, unito nel perseguimento di un fine
comune, adottando tattiche di guerriglia, molto efficaci in aree scoscese e
montagnose, può tenere in scacco truppe ben addestrate, comandate da generali
capaci, semplicemente prolungando la lotta e rendendo impossibile una vittoria,
evitando accuratamente ogni scontro che potrebbe finire in una vittoria decisiva per il
nemico.
Questa strategia, messa in pratica ampiamente nei tempi recenti, dimostra che
soluzioni convenzionali e standardizzate a problemi strategici non comuni funzionano
di rado. Adesso, la chiamiamo guerra di quarta generazione, solo perché non
leggiamo la storia abbastanza.
Quella che oggi chiamiamo Romania è stata per secoli divisa in due province, la
Moldavia e la Valacchia. Esse erano parte dell’impero bizantino, ma durante la sua
decadenza ambedue furono costrette ad accettare la dominazione ottomana. Esse
quindi dovevano pagare i tributi al sultano, la Moldavia dal 1455 e la Valacchia
anche da prima, essendo stata sottomessa dal grande sultano Bayazed nel 1395.
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