Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

concorrenti della Cina sono talmente deboli militarmente da non porre problemi, a
meno di un’interferenza di altre potenze.
Rimane da trattare il problema dei rapporti fra la Cina e l’India. Questo è un
problema che esiste fin dall’epoca vicereale, quando la Gran Bretagna, per premunirsi
contro un possibile attacco cinese, assunse il controllo del Tibet nel 1903, e lo spinse
a proclamare l’indipendenza nel 1913, pur riconoscendo la sovranità nominale
dell’imperatore, ma creando di fatto una zona cuscinetto che resse fino al 1951.
Durante quel periodo, il confine tra il Vicereame dell’India ed il Tibet, circa 4.000
km., fu definito dai cartografi britannici, con la presenza di rappresentanti tibetani e
cinesi, e sanzionata alla convenzione di Simla nel 1914. Questa “Linea Mac Mahon”,
dal nome del cartografo, venne ereditata dall’India, e dal Pakistan, al momento
dell’indipendenza, ma non è stata mai riconosciuta dalla Cina.
Come noto, India e Pakistan si contendono un’area significativa, il Kashmir, ma
anche la Cina, fin dal 1959, ha avanzato pretese sulla zona di Ladakh, circa 38.000
chilometri quadrati di territorio, che fu occupato temporaneamente dall’Armata
Rossa, poi respinta con perdite dall’esercito indiano, ma da allora oggetto della
penetrazione economica cinese.
La vendetta fu compiuta nel 1962, quando la guerra scoppiò di nuovo, questa volta
per lo stato indiano dell’Arunachal Pradesh, posto ad est del Buthan e facente parte
dell’altipiano tibetano, dal quale però è diviso da una catena montagnosa. La Cina
rivendicava il possesso di questo stato indiano – e lo fa tutt’ora – in quanto nella città
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